Non c’è spazio per il rinnovamento in Bielorussia, lo ha fatto capire il presidente Aleksandr Lukashenko nel giorno in cui il paese festeggia la propria indipendenza, il 25 agosto.

Le azioni contro l’opposizione intraprese da Lukashenko stanno diventando più decise e colpiscono anche i membri del governo. Due alti funzionari del ministero degli Esteri sono stati licenziati dopo aver protestato contro la repressione violenta delle manifestazioni dell’opposizione.   La stessa sorte è toccata all’ambasciatore in Slovacchia Igor Leshchenko che attraverso un video aveva condannato la brutalità della polizia nei confronti dei manifestanti, che tra l’altro continuano ad essere arrestati.

“Le intimidazioni non funzioneranno. Non molleremo. Chiediamo che tutti i prigionieri politici vengano rilasciati. Di fermare le violenze e le intimidazioni. […] Non siamo più opposizione, siamo la maggioranza. In Bielorussia è in corso una rivoluzione pacifica, non è una rivoluzione né pro-Russia né anti-Russia, né pro o contro l’Europa. È una rivoluzione democratica” ha dichiarato la leader dell’opposizione Svetlana Tikhanovskaja.

Oltre ai membri del governo sono stati arrestati inoltre anche diversi esponenti del Consiglio di coordinamento, un organo creato apposta per mediare tra l’opposizione e il governo attuale. Tra loco Olga Kolvakov, fidata consigliere di Tikhanovskaja, e Serghej Dylevskij, l’uomo che aveva capeggiato lo sciopero della Fabbrica dei Trattori. Entrambi sono stati condannati a 10 giorni di carcere.

La più famosa tra quelli finiti nel mirino del governo tuttavia è la premio nobel per la letteratura Svetlana Aleksievich  convocata in quanto sospettatata, assieme agli altri membri del Consiglio, di progettare un golpe. La donna ha invocato il diritto di non testimoniare contro se stessa e ha dichiarato: “Non siamo colpevoli di nulla. Vogliamo solo vivere in un Paese libero”. Ha inoltre sottolineato come la totale mancanza di dialogo non aiuti affatto la situazione: “Lukashenko finora parla solo con Putin. Abbiamo bisogno che parli col popolo”. La scrittrice ha poi aggiunto: “Più staremo uniti, più forti saremo e più chance avremo di far sì che le autorità accettino il dialogo”.

Anche il Cremlino si augura che il dialogo possa effettivamente realizzarsi. Il portavoce  Dmitrij Peskov ha dichiarato che il governo russo apprezza moltissimo il lavoro svolto dal Consiglio di coordinamento e che si augura che si continuerà sulla strada per le relazioni bilaterali.