Massima allerta a Parigi dopo il forte aumento delle infezioni da Covid-19 tra i giovani. Le autorità francesi non hanno avuto altra scelta se non quella di inasprire le restrizioni nell’intera regione parigina, ordinando la chiusura completa di tutti i bar e caffetterie per due settimane. Ai ristoranti sarà consentito al momento di rimanere aperti in condizioni rigorose, mentre saranno vietati tutti gli eventi festivi e familiari aperti al pubblico.

Le strutture sportive, quali club e fitness, rimarranno chiuse, ma non ai minori che potranno frequentare piscine al coperto. Rigide norme sanitarie saranno applicate per tenere aperti cinema e teatri, ma non saranno consentite fiere e spettacoli. Le aule scolastiche e quelle delle università potranno operare solo al 50% della capacità degli studenti.

Le misure entreranno in vigore già domani, in quanto il tasso di infezione sta mostrando scarsi segnali di rallentamento. Nella sola giornata di domenica sono stati segnalati oltre 12’500 casi di coronavirus a livello nazionale, di cui 1’335 persone ricoverate in unità di terapia intensiva. “Oggi entriamo in nuova fase. Ci stiamo adattando continuamente alla realtà del virus. Queste misure hanno lo scopo di rallentare la sua diffusione perché si sta diffondendo troppo rapidamente”, ha dichiarato il prefetto di polizia di Parigi, Didier Lallement.

I bar sono considerati come i principali punti caldi dell’infezione perché i clienti non rispettano le regole di distanziamento sociale quanto i ristoranti che devono includere invece una distanza minima tra ogni tavolo dotato di gel per le mani, gruppi limitati a sei persone e la richiesta di registrazione dei nomi e dei numeri di telefono. Le autorità hanno mantenuto il limite di mille spettatori al giorno solo per i grandi eventi sportivi, salvando in questo modo il torneo di tennis Roland-Garros in corso in questi giorni. Le restrizioni sono state imposte dal governo centrale rispetto ai funzionari locali, suggerendo che l’ufficio del sindaco di Parigi avrà poca voce in capitolo.

Il direttore del servizio sanitario regionale, Aurélien Rousseau, ha affermato che l’elemento più preoccupante è stato l’aumento a oltre 500 casi per 100 mila abitanti tra la fascia di età compresa tra i 20 e 30 anni. Il 35% dei letti disponibili negli ospedali di terapia intensiva nella regione Île-de-France sono occupati da pazienti affetti da coronavirus e si prevede che questo dato aumenterà del 50%.

Anche Lione, Lille, Grenoble e Tolosa sono vicine alla soglia e potrebbero dover affrontare misure simili a quelle della capitale. Tutte le precauzioni necessarie saranno prese per contenere la situazione sanitaria ed evitare un nuovo stato di emergenza che richiederebbe un blocco generalizzato come quello imposto al culmine dell’epidemia a metà marzo di quest’anno.

Il ministro del lavoro Elisabeth Borne incontrerà le rappresentanze sindacali per ricordare loro la necessità di favorire il lavoro da casa “più che mai” nelle zone di massima allerta. Misure restrittive che prendono in considerazione l’annullamento delle prossime ferie, potrebbero essere prese per il personale medico a causa della crisi da coronavirus. Si teme infatti, che gli ospedali potrebbero essere sopraffatti dai pazienti entro poche settimane.