Un’incredibile scoperta storica è stata fatta nel Parco Archeologico di Pompei, nella villa suburbana di Civita Giuliana. Soltanto pochi anni fa nello stessa zona erano stati scoperti i resti di un cavallo ma la scoperta di pochi giorni fa ha dell’incredibile. Si tratta di due corpi perfettamente conservati risalenti appunto all’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo che ha distrutto e reso celebre la città. Secondo gli archeologi si tratta di due uomini, un quarantenne d’alto rango e il suo giovane schiavo. Le deduzioni sono state fatte in base alla fisicità e ai vestiti dei due. Il primo aveva con sé un pesante mantello di lana, indumento che sottolinea la ricchezza del suo proprietario, mentre il secondo presenta una fisicità ingobbita a causa del duro lavoro a cui era stato sottoposto.

“Una scoperta davvero eccezionale perché per la prima volta dopo più di 150 anni dal primo impiego della tecnica è stato possibile non solo realizzare calchi perfettamente riusciti delle vittime, ma anche indagare e documentare con nuove tecnologie le cose che avevano con sé nell’attimo in cui sono stati investiti e uccisi dai vapori bollenti dell’eruzione” ha sottolineato il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna.

Queste sono tutte supposizioni che potranno essere confermate o smentite nei prossimi mesi. Effettuando analisi più approfondite si potrà chiarire chi fossero davvero i due uomini, dove fossero diretti e perché si trovavano proprio nella ricca residenza dove sono stati ritrovati i loro corpi.

La villa di Civita Giuliana era infatti una ricca tenuta di epoca augustea con enormi terrazze panoramiche, affreschi e arredi di alto pregio. Nella stessa villa un paio di anni fa fa sono stati rinvenuti anche i resti di tre cavalli di razza, di cui uno bardato con una ricca sella in legno e bronzo. Si ipotizza che la tenuta appartenesse a un militare d’alto grado o un magistrato. Una buona ipotesi è che fosse della famiglia dei Mummii, molto importante all’epoca romana.