Pareva un problema insolubile ma la Commissione ha trovato la soluzione. Tutti in gara, compresi gli “squalificati”.

Per certi versi un’abile decisione: come detto nel titolo, l’uovo di Colombo. Se la sbrighi il Plenum, che è autorità di nomina. Se qualcuno, poi, si azzarderà a protestare, gli si dirà pari pari: “l’ha nominato il Plenum” e lui dovrà stare zitto.

Le cose, probabilmente, non sono così semplici. Per incominciare, è necessario relativizzare e sminuire i giudizi del Consiglio della magistratura. È già stato fatto ma, comunque, non è così comodo.

Poi bisogna immaginarsi la posizione dei procuratori “bocciati” eventualmente confermati. Imbarazzante. Grazie a una violazione del segreto d’ufficio i nomi sono stati dati in pasto al pubblico. Era sbagliato? Naturalmente sì, ma è successo. Teoricamente il Gran Consiglio potrebbe ripescarli tutti. Oppure nessuno. O magari una parte, ma quali?

Come si muoveranno i partiti? Con quali strategie e con quali tattiche? Tenderanno a salvare i pericolanti o, al contrario, a sostituirli? Sicuramente, e da tempo, fervono le “grandi manovre”.

I commissari PLR (Bertoli, Gaffuri, Galusero, Maderni, Viscardi) non hanno firmato e noi comprendiamo il loro diniego. Dire: il giudizio del Consiglio della magistratura non conta, è difficile. Ma il presidente della commissione Luca Pagani (PPD) ha trovato le attenuazioni opportune per non urtare le suscettibilità.

Nessuno parla più della famosa proposta dell’avvocato Galfetti: rinviare tutto di un anno.

È un pasticciaccio (direbbe il grande Carlo Emilio Gadda) ma… è così interessante!