Karin Valenzano e i molinari: o dialogo o sgombero

La questione del Macello, dopo gli incidenti dell’8 marzo e la reazione più o meno obbligata dell’Esecutivo, che non poteva far finta di nulla accettando di apparire abulico e impotente, è diventata all’improvviso cruciale.

I candidati PLR al Municipio si mostrano estremamente guardinghi perché temono che un minimo passo falso possa compromettere le loro chance. Faccio il duro? No, ci sarà qualcuno che me la farà pagare. Mi esibisco molle come un budino? Allora forse mi disprezzeranno. La politica è così. Se non vi piace, potete sempre giocare a bridge, è un gioco bellissimo.

Ho trovato nel web questo breve frammento, un minuto e mezzo, nel quale Karin Valenzano Rossi, ben piazzata nella corsa tra i favoriti, esprime considerazioni condivisibili e praticabili sulla spinosa faccenda. Ascoltiamola.

Karin dice in sostanza:

il Consiglio comunale ha approvato un progetto di valorizzazione e sviluppo del comparto che andrà a vantaggio di tutti i Luganesi

non è contraria a che i “molinari” trovino un’altra sede in città

dice che l’autorità dev’essere disposta al dialogo ma dice anche che la controparte non può permettersi di rifiutarlo

se ogni ragionevole tentativo dovesse fallire, allora – ma non a cuor leggero – bisognerà eseguire lo sgombero.

Finora il discorso di Karin è il migliore che io abbia sentito. Ma tutti hanno la possibilità di parlare, e magari di superarla!

Post scriptum. Il “timing” del Municipio – come persino il più impedito vedrebbe – risulta problematico e assai svantaggioso. Ma non l’hanno scelto loro. Ammesso che l’abbia scelto qualcuno.