Se ne è andata in ancora giovane età,  Silvia Tortora, giornalista di tv e carta stampata, che aveva 59 anni compiuti il 14 novembre.
Era nata a  Roma nel 1692, la figlia del giornalista e conduttore tv Enzo Tortora, considerato uno dei padri fondatori della televisione italiana calunniato e rovinato da sedicenti, ridicole e assurde menzogne da parte della mafia.
Silvia aveva lavorato a Mixer e a La storia siamo noi realizzando una serie di grandi interviste.
Se ne è andata il 10 gennaio del 2022, all’età di 59 anni, stessa età in cui morì il padre, scomparso nel 1988.
Protagonista del caso di malagiustizia, il così detto caso Tortora, il giornalista fu ingiustamente condannato a 10 anni di carcere, seguì l’arresto, le accuse e 7 mesi di reclusione.  Successivamente assolto, fu dimostrata la sua innocenza nel 1986.
Silvia Tortora e la sorella Gaia non abbandonò mai il padre, lo difese sempre, esprimendo l’amarezza e, senza remore, il disgusto, per quanto gli era accaduto.
Silvia Tortora aveva respirato l’aria di una famiglia di giornalisti ed esponenti del mondo della televisione, e, come sua sorella Gaia seguì le orme del padre, divenendo una giornalista e conduttrice televisiva.
Dal 2004, con Giovanni Minoli, lavorò anche in precedenza, alla trasmissione Mixer, incentrata su temi di politica, cultura e spettacolo.
A La storia siamo noi,
programma molto seguito dal pubblico italiano, realizzò puntate su Mia Martini, Renato Vallanzasca, Francesco Totti, l’inventore della Corrida, Corrado, Luigi Calabresi, Roberto Benigni e altri ancora.
Il 1º settembre del 1990, giovanissima, si era sposata con l’attore Philippe Leroy, classe 1930, al quale diede 2 figli, Philippe e Michelle.
Silvia Tortora era affetta da una malattia della quale solo pochi amici e parenti erano a conoscenza.
 I pentiti che avevano infamato Tortora non furono mai processati per calunnia, i magistrati continuarono le loro carriere.
Silvia rivelò a in un’intervista a Valter Vecellio che nessuno di loro, neanche dopo la morte del padre le chiese mai scusa.