Lo scorso sabato, nella piccola città texana di Colleyville, un uomo era entrato in una Sinagoga dove si stava svolgendo una funzione, e ha preso in ostaggio 4 persone, tenendole sequestrate per un totale di 11 ore. Il sequestro cominciò verso le 10 ora  locale durante  la funzione tenuta dal  rabbino e trasmessa in live streaming su una pagina Facebook. Le persone che seguivano la funzione online hanno riferito di aver sentito un  uomo urlare dicendo di voler morire. Le  dinamiche  di quello  che è accaduto dopo non sono chiare, si sa soltanto  che quattro persone, tra le quali il rabbino, rimasero all’interno dell’edificio  e tenute  in ostaggio per ore da un uomo che dichiarava di avere con sé armi ed esplosivi. 

La polizia è intervenuta  circa 40 minuti dopo con 200 agenti, tra cui alcuni agenti speciali dell’FBI, formati per contrattare con i  sequestratori. Dopo ore di trattative, l’uomo ha rilasciato una persona e alcune ore più tardi un a squadra  speciale della polizia ha fatto irruzione nella sinagoga uccidendo il sequestratore. 

Non sono state rilasciate molte informazioni sull’uomo. Si sa soltanto che era inglese e che si chiamava Malik Faisal Akram.  Il suo scopo sembrava essere quello di parlare con  Aafia Siddiqui, una neuroscienziata pakistana detenuta in una prigione Fort Worth.   Siddiqui è piuttosto nota negli ambienti legati all’estremismo islamico. Nel 2010 fu  arrestata e condannata in quanto durante un interrogatorio tenutosi in Afghanistan, cercò di uccidere alcuni soldati statunitensi. Si sospetta inoltre che avesse legami concreti con al Qaida. Non è chiaro per ora se l’uomo fosse veramente armato ma alcune novità importanti sul caso sono arrivate inaspettatamente dal Regno Unito.

Domenica sera infatti, nella città di Manchester sono state arrestate due persone, che alcuni media inglesi definiscono come adolescenti, sospettati  di aver avuto un ruolo nel sequestro di Colleyville. Per ora non si conosce alcun dettaglio che li riguarda, soltanto che sono detenuti in custodia e che verranno interrogati dalle forze dell’ordine inglesi. 

La polizia britannica sta collaborando con gli americani per cercare di chiarire la situazione.