Dopo Mossad una notte a Teheran, Michael Sfaradi torna sugli scaffali delle librerie e lo fa in grande stile. Operazione fuori dagli schemi, edizioni La nave di Teseo 2022, è un thriller realistico, inserito nella vita quotidiana, dove il tempo è a misura d’uomo, ma il futuro è sempre nella mente dei protagonisti, come una freccia sempre pronta al lancio. Una spy story che racconta i retroscena di come nel 2005 i servizi di Intelligence israeliani hanno portato alla luce il progetto segreto con il quale la Siria, con l’ausilio della Corea del Nord, stava costruendo un reattore nucleare ad uso militare.

Michael Sfaradi

Una spy story che si svolge attraverso una narrazione sexy e densa di suspense, mescolata a un’atmosfera di lusso e quotidianità, tra personaggi umanissimi e alberghi stellati. Questo thriller di spionaggio – dal pregevole apparato storico-contemporaneo – prende avvio il 5 settembre 2007, al decollo degli aerei dell’Israel Air Force al comando di David Brenner, personaggio magistralmente scaturito dalla penna di Sfaradi, nel quale l’intenzionalità s’intesse all’umanità. Nel momento che precedono il decollo David Brenner, il “comandante D”, pensa infatti ai suoi affetti familiari e, come ogni pilota, lo fa fissando un punto all’orizzonte. Il dinamismo e una certa dose di incoscienza, tipica dei piloti militari, si palesa nel momento in cui l’F15 si stacca da terra portando nella stiva e sotto le ali tonnellate di esplosivo che una volta sganciate sull’obiettivo lo avrebbero completamente distrutto. Questo è il momento che ci introduce nel nuovo romanzo di Sfaradi che, anche questa volta, non si smentisce portando in scena, in una serie studiata di flashback, protagonisti realistici e spregiudicati ma anche umanissimi, come l’agente infiltrato nel bar di Damasco che assume alla perfezione la copertura dell’alter-ego siriano Rashad Kabbani, finto venditore di stoffe pregiate. Alter-ego che padroneggia perfettamente l’arabo, grazie alla propria famiglia, o meglio, grazie alle due nonne. Famiglia, ricordi e affetti, emergono preponderanti, ma senza mai spadroneggiare, una storia di spionaggio ad alta tensione che, tuttavia, non dimentica il dramma della Shoah subita dal popolo ebraico, come quando, per esempio, Meir Dagan, il capo del Mossad, osserva la foto di suo nonno (pubblicata nel libro) umiliato dai nazisti, prima di essere trucidato. Nei personaggi di Sfaradi, come nella figura del direttore del Mossad, si delinea la moltitudine di lati della fisionomia del popolo ebraico, come quando lo stesso Dagan sussurra sì il Kaddish per i defunti, però, contrastando con il ricordo del mite antenato trucidato dai nazisti, vive nel vivo Israele, combattendo per la salvezza del suo Paese. Il romanzo si delinea così su di uno spazio intimo, costruito da sigari e liquori, trasporta il lettore su un vasto orizzonte, con strategie tecniche e militari; non mancano accenti di lirismo, come quando il mare viene chiamato “prato con le onde”, né di salace ironia, la quale emerge per esempio, dall’antipatia provata dal comandante “D” per il suo co-pilota che gli è antipatico sia a terra che in volo.

L’atmosfera del romanzo non dimentica mai le antichissime origini del popolo ebraico e del Vicino Oriente Antico, connubio felicemente espresso dal personaggio-simbolo di Caroline Harris, nata nel 1983 dall’amore tra un marine statunitense e una dottoressa libanese, che si salva grazie a una soffiata degli israeliani che la avvertono di un imminente attacco degli Hezbollah, soffiata che oltre alla sua salva la vita a molti americani. Il romanzo assume poi una venatura alla James Bond, quando gli agenti entrano all’interno del sistema informatico dello scalo dell’aeroporto austriaco e, curiosando fra le liste passeggeri dei voli da e per Damasco, scoprono che il presidente della commissione per l’energia atomica, si reca troppo spesso a Vienna. E da questo punto parte la costruzione del puzzle rilevatore. Operazione fuori dagli schemi è, insomma, un perfetto romanzo di spionaggio, entusiasmante, talvolta ironico, talvolta sensuale, realistico, impegnativo ma fluente e la scrittura di Sfaradi, dettagliata ma scorrevole, risucchia il lettore in un vortice di emozioni.