In quest’ultimo periodo, un certo numero di persone, specialmente bambini, sono state ricoverate con una gamma sorprendente di virus che interessano le vie respiratorie umane, in particolar modo il Rinovirus, principale responsabile del comune raffreddore, l’Adenovirus, un comune virus che causa lievi malattie simili all’influenza, il virus respiratorio sinciziale e il Metapneumovirus umano, virus contagiosi che provocano infezioni alle vie respiratorie, oltre al virus della parainfluenza umana, appartenente alla famiglia Paramyxoviridae che causano malattie respiratorie nei neonati e nei bambini piccoli.

I recenti dati scientifici indicano che le varianti Omicron BA.4 e Omicron BA.5, stanno dando il via ad una nuova ondata di casi, che non sono più gravi, ma che hanno la capacità di reinfettare le persone, anche quelle che hanno avuto una variante precedente.

Un picco ogni tre mesi sembra essere il modello, e questa è la prova che raggiungere l’immunità di gregge contro il Covid-19 è forse impossibile.

A più di due anni dall’inizio della pandemia, nessuno vuole più sentire parlare di nuove ondate. Eppure i virus familiari agiscono in modi sconosciuti. Il virus respiratorio sinciziale, ad esempio, dovrebbe limitare i suoi assalti soffocanti nei soli mesi invernali, e per quanto riguarda il Rinovirus, è difficile che questo spedisca le persone in ospedale in questo periodo dell’anno (maggio e giugno).

L’influenza di dicembre, dopo che sembra non esserci stata l’anno prima, è scomparsa di nuovo a gennaio dopo che la variante Omicron del coronavirus ha preso piede, e sta ritornando adesso.

In tutti gli ospedali del mondo, i medici stanno adeguando protocolli che per decenni hanno rispecchiato un ciclo prevedibile di malattie che andavano e venivano. Vedere oggi un bambino con una malattia febbrile, è qualcosa di strano. I medici delle malattie infettive pediatriche, che sostenevano il vaccino antinfluenzale ogni autunno, ora ci stanno ripensando.

Secondo i ricercatori, il Covid-19 non è ancora abbastanza mite per essere trattato come un raffreddore, anche se i vaccini hanno ampiamente attenuato la sua capacità di uccidere. Un disagio per le compagnie aeree, come per il vettore Swiss che sta minacciando di licenziare 150 dipendenti non vaccinati, e difficoltà nelle scuole, nei supermercati e nei trasporti pubblici.

Mentre Omicron è senz’altro molto più mite della variante Delta, sta ancora facendo ricoverare e uccide le persone. Specialmente coloro che non si sono vaccinati.

Una situazione non facile, visto che gli esseri umani sono creature a cui piace partecipare ad attività di gruppo. All’inizio poteva starci chiedere di limitare l’attività sociale per consentire l’introduzione dei vaccini. Ma adesso, anche se la variante Omicron è straordinariamente trasmissibile, un severo blocco è una cosa impossibile da chiedere.

I comuni raffreddori sembrano essere diventati più violenti e tenaci. Secondo gli specialisti, il mutamento di questa influenza riflette i cambiamenti nel nostro comportamento durante la pandemia, nonché l’interazione tra il coronavirus e altri virus, nota come interferenza virale.

Ci siamo evoluti insieme agli agenti patogeni. E il loro contatto ha consentito al nostro sistema immunitario di aumentare la risposta senza farci ammalare gravemente. Nel momento in cui si smette di vedere un virus con cadenza regolare, come è successo durante la pandemia per l’influenza appunto, l’equilibrio naturale viene sconvolto. Le misure adottate per limitare il coronavirus hanno anche limitato la nostra esposizione ad altri virus. E una volta che si è esposti di nuovo ad un virus influenzale dopo troppo tempo, potremmo non essere in grado di proteggerci, causando picchi fuori stagione e infezioni sorprendentemente virulente.

Gli immunobiologici non hanno in chiaro ancora se la variante Omicron abbia fatto calare i casi di influenza a gennaio, o se il coronavirus abbia agito per respingere il suo rivale più comune attraverso qualche altro meccanismo. E ancora più misterioso è il ruolo svolto dal Covid nel mettere fuori gioco il lignaggio B Yamagata, che potrebbe essersi estinto. Infatti, quando l’influenza è tornata in primavera, del virus responsabile dell’influenza B non si è trovata traccia da nessuna parte. 

Dunque a più dui due anni dall’inizio della pandemia di Covid-19, non è ancora chiaro quando e come finirà.