La notizia che ci riporta il Corsera è che a Pechino è stato deciso di inserire nella filiale dell’Investment Banking della HSBC (Hong Kong & Shanghai Banking Corporation) di Pechino un comitato del Partito Comunista. È proprio vero allora, come spesso Xi Jinping sostiene citando un pensiero di Mao che “il partito guida ogni cosa, da Est a Ovest, da Sud a Nord”.

Non sarà un atto arbitrario, ma di un programma di governo. La legislazione di Pechino prevede che tutte le imprese statali e private ed anche le grandi imprese internazionali con una Joint Venture sul territorio cinese accolgano questi comitati al loro interno. Che fare per chi è già presente in Cina? Non ci sono grandi scelte, obtorto collo, accettare o andarsene. Il che significa rinunciare alla gallina dalle uova d’oro.La Cina è un enorme mercato sia attuale che potenziale con più di 1.4 miliardi di abitanti ed un numero di miliardari che ormai tallona gli Stati Uniti. Per la HSBC in particolare la presenza in Cina ha due caratteristiche di rilievo fra tante. La banca, una delle maggiori al mondo, è nata lì e lì ha costruito la sua storia. Fu fondata nel lontano 1865 da un banchiere scozzese dell’allora Colonia britannica ed aprì subito una filiale a Shanghai. Non è roba da poco.Grazie ad un amico cinese incontrai il Signor Sandberg nel 1973, allora un grande esponente della banca, per imparare qualcosa sulla Cina, all’epoca ancora chiusa al business finanziario straniero. Allora Hong Kong era considerata il gate to China, il centro per gli scambi della Cina con il mondo. Dalla sua fondazione la HSBC è stata una grande potenza e tuttora si legge dai bilanci che più della metà dei suoi ricavi proviene dagli scambi con la Cina. Cifre immense, ma anche una lama a doppio taglio. Nella contesa sui diritti civili molto provati dalla legge imposta ad Hong Kong da Pechino, la banca si è allineata. Il business sappiamo è tiranno!Le uova d’oro a volte annebbiano la vista. Per ora con l’attuale leadership cinese, l’orientamento ferreo è il controllo del territorio. Lo conferma uno studio di qualità di Mitter & Johnson “what the West get’s wrong about China?” Secondo gli autori che hanno a lungo studiato e ricercato sul modello cinese, lo hanno definito marxista-leninista. Il marxismo sappiamo si basa sulla distribuzione dei redditi in modo giusto “a ciascuno secondo le proprie capacità, ad ognuno secondo i proprio bisogni”. Implica naturalmente la proprietà pubblica dei mezzi di produzione. Il leninismo va un passo avanti. Il suo scopo principale è il controllo, brutta bestia..Ad esempio per le aziende straniere la cessione del dossier tecnico del know-how che naturalmente è fattore critico. La decisione che riguarda la HSBC rientra in questo filone di pensiero politico ed è prendere o lasciare. Vediamo allora cosa sono questi Comitati del partito all’interno delle unità che operano in Cina. I dipendenti prima di tutto devono avere la tessera del partito. Non è come il nostro sindacato. I membri di questi comitati vengono spesso inseriti nei vertici manageriali delle imprese. Risulterebbe che in diversi casi il Management riceva pressioni per assegnare a membri di queste “cellule” ruoli decisionali sia in affari che riguardano il personale sia in questioni di policy industriale, investimenti e sviluppi.Scrive Santevecchi-Corsera “la politica prima del profitto, o meglio, l’utile del partito prima di tutto”. D’altra parte c’è un proverbio che dice “paese che vai.. usanza che trovi..”

V. Volpi