Secondo il quotidiano romando “La Liberté” – riporta oggi Tio – la “clinica” di Melano (cioè in sostanza la “casa della morte” di Liberty Life in via Cantonale 90) non ha ottenuto permessi specifici per l’esercizio da parte del Municipio del comune (a parte una generica “destinazione commerciale”) e avrebbe dunque ricevuto l’intimazione di sospendere l’attività.
Liberty Life ha dichiarato oggi ai media che l’associazione chiede 7000 franchi a ciascun assistito per accompagnarlo alla morte. Tuttavia il marito di Susanna Zambruno Martignetti, la donna torinese di 56 anni che è venuta a Melano (con giornalista al seguito) per porre fine ai suoi giorni, conferma di aver pagato 13.000 Euro.
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- L’articolo originale sulla vicenda di Susanna era apparso sulla Stampa di Torino l’8 marzo.
- Il primo articolo ticinese in sede cartacea è stato pubblicato dal Giornale del Popolo venerdì 11 marzo,
- preceduto la sera del 10 da un articolo online di Ticinolive, che recava anche la fotografia della “casa grigia di tre piani che guarda il lago”.
- Il Comune, contattato dall’incaricata di Ticinolive Benedetta Galetti, conferma che l’attività di Liberty Life è sospesa. Una nuova autorizzazione dovrà essere richiesta. Eventuali abusi saranno indagati e sanzionati.