È caos in Francia, dove i contestatori della riforma sulle pensioni hanno bloccato i binari della famosa Gare de Lyon, la principale stazione ferroviaria di Parigi. I trasporti, anche quelli internazionali sono in tilt e i manifestanti hanno bloccato anche l’autostrada A1 che porta all’aeroporto Charles de Gaulle. Gli automobilisti sono costretti ad attendere in file sconfinate mentre i viaggiatori più caparbi camminano a piedi nella direzione del terminal 1. La situazione è critica anche all’aeroporto di Orly, dove si stanno esaurendo le scorte di cherosene a causa di uno sciopero in una raffineria in Normandia, i cui dipendenti protestano assieme al resto del paese. Alle compagnie aeree è stato chiesto di annullare il 30% dei voli da tutta la Francia. 

Nel corso di un’intervista, il presidente Macron aveva riferito che si sarebbe assunto “l’impopolarità necessaria, in nome dell’interesse superiore della nazione”. Ha poi aggiunto: “Questa riforma non è un piacere , non è un lusso, è una necessità”. 

Le sue parole hanno scatenato un’ulteriore ondata di indignazione, non solo da parte dei cittadini ma anche dell’opposizione e dei sindacati e ha dato il via alla nona giornata di violente proteste. Nella giornata di oggi la polizia si aspetta tra i 600mila e 800mila manifestanti in tutto il paese. A Parigi il corteo partirà dalla piazza della Bastiglia e proseguirà in direzione Place de l’Opéra. Si prevede la partecipazione di alcune fazioni estremiste come i gilet gialli e l’ultrasinistra, nonchè altri “elementi radicali”. 

Riguardo alla violenza delle protesta il presidente Macron ha dichiarato: “Non è accettabile che dei gruppi utilizzino un’estrema violenza per aggredire come in questi giorni, dei sindaci, degli esponenti della Repubblica che sono per la riforma. Non è accettabile che utilizzino una violenza senza regole perché sono scontenti di qualcosa”.

La riforma pensionistica prevista da Macron vorrebbe alzare l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Si tratta di una soglia comunque inferiore rispetto a quella di tutti gli altri paesi europei. La riforma è stata già varata dal governo francese.