Donde viene la maledizione di Tutankhamon?

La calura non era clemente, in quel giorno di novembre del 1922, quando Howard Carter fece la sensazionale scoperta della Tomba di Tutankhamon, tanto che l’incendio mediatico sarebbe esploso da lì a poco: siccome gli scopritori, Carnarvon e lo stesso Carter, avevano dato l’esclusiva della scoperta solo al The Times, le autorità egizie-nazionaliste, furiose per il dover apprendere quanto avveniva nel loro territorio da fonti straniere, allontanarono ben presto gli stessi archeologi dal luogo della scoperta.

In questo quadro così controverso, gli altri giornali, per competere col Times, avrebbero fatto leva sulle notizie “rimantenenti” come sul fatto che un’iscrizione (in realtà mai più ritrovata) recitasse “la morte verrà con ali veloci per coloro che disturberanno la pace del re”.

Nacque così, specialmente dopo la morte dello stesso Lord Carnarvon (avvenuta poco dopo per tifoide), la “Maledizione di Tutankhamon”. Nel 1939, sarebbe morto, all’età di 65 anni, lo stesso Carter, ma Lady Evelyn, figlia di Lord Carnarvon, presente alla scoperta e tra le prime ad accedere alla tomba, sarebbe per esempio morta “solo” nel 1980, all’età di 79 anni.

Cosa c’entra con il Cairo, oggi?

Nella serata del sabato santo, il 3 aprile 2021, 18 carri trasportanti le mummie di faraoni e 4 regine, scortati da guardie a cavallo, hanno attraversato l’ex Alessandria d’Egitto, per venire spostate dal Museo egizio di piazza Tahrir al Museo Nazionale della Civiltà Egizia. Dopo il restauro, infatti, le mummie saranno esposte nelle nuove teche presso la Royal Mummies Hall, decorata “in stile” Valle dei Re. E proprio in questo stile erano i carri delle mummie, che alla “Pharaohs Golden Paradè” hanno “sfilato” in mezzo a migliaia di appassionati (nonostante le norme anti-covid). Ebbene, il prossimo anno un altro Museo sorgerà vicino alle piramidi di Giza, per ospitare soltanto il corredo funebre di Tutankhamon. Ecco perché, dunque, “soltanto” un corredo può apparire così pauroso.

Le scenografie sono state sensazionali, degne del film “Exodus” di Ridley Scott

La maledizione, in effetti, aleggia ancora per molti. Negli stessi giorni in cui le mummie sono state turbate dal loro sonno, si sono verificati alcuni eventi nefasti nel Paese, come l’incidente ferroviario di Sohag o la morte di 25 persone nel recente crollo di un edificio nella capitale d’Egitto. Non solo, il recente blocco del canale di Suez a causa della porta container Ever Given, era avvenuto proprio mentre si preparavano le mummie per il traporto.

L’ex ministro egiziano delle Antichità Zahi Hawass è dovuto persino intervenire, come riportato dall’Ansa, per sottolineare che “non c’è alcun nesso possibile fra i tre incidenti e la cerimonia di traslazione delle mummie regali”.

La parata delle mummie

Il corteo d’oro dei faraoni è stato accompagnato da salve d’onore e fuochi d’artificio, nonché da un corteo e da un ricco programma di festeggiamenti.

Dopo la loro “sfilata” le mummie saranno trattate per circa 15 giorni per essere restaurate, ed istallate all’interno delle nuove teche presso la Royal Mummies Hall.