Quasi una sorta di santuario. Dove incontrare le donne samurai giapponesi. E tutto questo a Milano , quasi una sorta di portale, da varcare armati di kimono e katana, ma con lo spirito leggero dei fanciulli.

Una mostra che non ti aspetti.

Nata dalla fanasia di Benjamin Lacombe  che parla di antichi codici samurai, che hanno come protagoniste le donne.

Come recita il comunicato stampa: ” attraversa il portale, esplora il tempio giapponese nascosto per immergerti nell’antico codice delle Donne Samurai.

L’immaginario di Benjamin Lacombe porta alla luce donne coraggiose, pronte a lottare per cambiare il loro destino in questa nuova mostra di TENOHA MILANO “STORIE DI DONNE SAMURAI UNA MOSTRA IMMERSIVA ATTRAVERSO L’IMMAGINARIO DI BENJAMIN LACOMBE.Dopo il grande successo delle ultime mostre, Botteghe di Tokyo e Fantasmi & Spiriti del Giappone, che hanno attirato più di 200.000 visitatori, amanti dell’arte e della cultura nipponica, TENOHA Milano e L’Ippocampo Edizioni creano una nuova mostra sensoriale e immersiva: Storie di Donne Samurai”.

Tradizione ed innovazione. Una mostra sulle donne samurai. Oriente ed occidente. Che si incontrano e dialogo in modo inedito e del tutto nuovo grazie anche alla tecnologia di animazione audio, profumi e scenografie ed oggetti di scena in cui fotografarsi in una sorta di “intattenimento immersivo ” . 
La mostra di Milano è stata inaugurata il 27 maggio e rimarrà aperta fino al 26 novembre 2023 presso lo spazio espositivo di TENOHA Milano,che al momento resta il primo concept store giapponese d’Europa, e occupa una location strategica tra i Navigli e la Darsena, nel cuore della vicina città italiana in continuo fermento culturale.

Una ispirazione unica ed inedita. Una mostra intera dedicata ad un libro dove la fantasia esplode e diventa una sorta di immaginaroio collettivo da indossare (grazie alla stanza della kimono experience dove si è una vera e propria vestizione) e attraverso i testi e i disegni del libro edito in Italia da L’ippocampo Edizioni, appena uscito a Maggio e diposnibile nele librerie.

“Storie di donne samurai” èun vero e proprio portale sul tempo dilatato del mondo giapponese che porta con sè i visitatori occidentali in un viaggio senza tempo e senza spazio.

La storia, edita da Ippocampo Edizioni è semplice “sono in molti a conoscere le imprese, l’arte del combattimento e il nobile codice dei samurai Giapponesi. Soltanto in pochi però hanno potuto apprezzare la loro controparte femminile: formidabili guerriere, donne devote pronte a ogni sacrificio o condottiere implacabili, decise a esercitare il proprio potere con l’orgoglio e con le armi. In questo libro, animato dai disegni inconfondibili di Benjamin Lacombe, incontriamo le storie di Jingū – la leggendaria imperatrice che nel primo secolo, alla morte del marito, guidò le sue truppe alla conquista di tre regni nemici –, di Miyagino e Shinobu, che nel XVII secolo impararono le arti marziali per vendicare l’uccisione del padre, o ancora di Nakano Takeko, a capo di un’armata di sole donne durante alla Guerra Boshin, a Ottocento ormai inoltrato”.

Grazie agli enormi pannelli e le installazioni tratte dal libro, completamente instagrammabili dove i visitatori possono immortalarsi nei diversi ambinti, ecco che le battaglie, le katane ed i demoni del libro diventano percorsi sensoriali dove riscoprire veri e propri codici d’onore dell’antica arte samurai e dove essere guerriere significa forse qualcosa di più che sacrificio e potere. Ma orgoglio e grande predisposizione a cambiareil proprio destino.

E cosi, se con la Kimono Experience, si può indossare veri e propri panni orientali prima di entrare alla mostra o per fare una passeggiata , le donne samurai, dedite ad ogni sacrificio e pronte ad immolarsi per il proprio destino, avvicinano quel senso di appartenenza che il mood del Giappone sta insegnando da anni in Italia: che bisogna essere disposti a cambiare per vivere veramente la propria vita.

Concludendo, nella mostra, arricchita dalle illustrazioni dell’artista francese, non solo si entrerà nelle storie delle onna-bugeisha (donne guerriere divenute poi icone di speranza, come la famosa Tomoe Gozen o le sorelle Miyagino e Shinobu, che nel XVII secolo impararono le arti marziali per vendicare l’uccisione del padre) ma anche in una dimensione femminile ed umana inedita: quelladelel donne valorose che fanno di esperienze significative un ponte tra cultura passato presente e futuro del tutto inaspettato. Valorizzare e scoprire valori culturali anche in mostre inedite come questa permette di andare oltre le apparenze di una mostra ben fatta e divertente (ben oltre 1100 mq gli spazi)v in cui perdersi, ma riconoscersi con modelli femminili positivi e protagonisti di una società. Che sia un tempi giapponese con giardino o una stanza sensoriale, poco importa insomma.