Dopo essere stata colpita da forti piogge per più di 36 ore, la Slovenia ha iniziato a fare i conti con l’impatto di ciò che molti hanno definito come inondazioni apocalittiche. Il primo ministro Robert Golob ha detto sabato che la Slovenia ha affrontato il peggior disastro naturale degli ultimi trent’anni della sua storia e ha stimato che il danno causato dalle piogge torrenziali di giovedì e venerdì, supererà probabilmente i 500 milioni di euro.

Le tempeste hanno colpito il Paese causando un rapido rigonfiamento dei fiumi con inondazioni improvvise e frane che hanno bloccato strade, ponti e sommerso molti edifici, costringendo alle evacuazioni migliaia di persone che sono state soccorse in elicottero e in barca dai vigili del fuoco.

L’agenzia ambientale slovena, Arso, ha comunicato che l’equivalente di un mese di pioggia è caduto in meno di un giorno in due terzi del territorio, nelle parti settentrionali, nord-occidentali e centrali della Slovenia.

Le riprese aeree mostrano gli elicotteri dell’esercito che salvano le persone intrappolate nelle loro case allagate, mentre le acquee alluvionali e vari smottamenti spazzano via gli edifici. Diverse persone sono morte nelle improvvise inondazioni e le forniture di energia elettrica sono state interrotte. Interi villaggi sott’acqua, campeggi all’aperto distrutti, auto bloccate nel fango e giocattoli per bambini stipati contro le recinzioni.

“Le infrastrutture stradali ed energetiche della Slovenia, così come gli edifici residenziali, sono in gran parte danneggiati. Stiamo parlando di centinaia di edifici”, ha dichiarato il primo ministro Golob in una conferenza stampa, aggiungendo che ci vorrebbe uno sforzo enorme per riportare la vita alla normalità.

Il governo sloveno si è riunito per una sessione di emergenza e ha adottato emendamenti legislativi in modo che i comuni interessati possano ottenere velocemente aiuti statali, prima che vengano effettuate le valutazioni finali dei danni. Sono stati stanziati 10 milioni di euro in aiuti umanitari da distribuire tra i residenti nelle aree colpite dalle inondazioni.

Il capo della Protezione Civile ha dichiarato sabato in conferenza stampa che la situazione meteorologica si sta lentamente calmando e che l’allerta meteorologica è stata declassata. Tuttavia la situazione sul terreno è grave, i fiumi continuano a straripare nella maggior parte della Slovenia e dozzine di ponti sono crollati. Le autorità slovene hanno esortato i cittadini a non uscire fino a quando i danni non saranno stati completamente valutati.

L’Unione europea ha offerto assistenza e il governo sloveno ha incaricato il ministero della Difesa e la Protezione civile di formulare richieste. La Slovenia avrà bisogno soprattutto di aiuti sotto forma di macchinari, camion e ponti di barche.