Attualmente tutti noi siamo preoccupati per gli aumenti, già annunciati e in taluni casi già pervenuti (aumento tassi
dei crediti ipotecari), in vari settori.
Con queste anticipazioni è scontato che il potere d’acquisto dei cittadini – in modo particolare dei cittadini di ceto
medio che non beneficiano di sussidi – si erode e si eroderà sempre più.
Forse varrebbe la pena chinarsi su qualche misura da introdurre, anche a livello politico, per contribuire ad alleviarequesta serie di rincari. Dopo qualche riflessione questi sono i suggerimenti che mi permetto
1.- Tenuto conto che i maggiori aumenti sono da imputare alle assicurazioni di cassa malati e alle aziende elettriche,
fare in modo che venga posto un tetto massimo di spesa nel campo del marketing e della sponsorizzazione per
entrambi i settori (per le CM sarei propenso al divieto!). E’ inaccettabile, che vengano effettuati investimenti (mercati
azionari o in borsa) in questi settori, quando è evidente che è il cittadino stesso che li finanzia.
2.- Fissare, per il 2024, un premio base in funzione dell’effettivo andamento dei costi della salute dell’anno
precedente, per poi contabilizzare i costi effettivi e riscuotere un premio a conguaglio del consumo generato. Questo
metodo, applicato già dal modello fiscale, ha anche il grande vantaggio di non creare più riserve plurimiliardarie da
parte degli assicuratori malattia, impendendo così investimenti poco lungimiranti nei mercati azionari o in borsa. Nel
2022 gli assicuratori hanno perso ben un miliardo e mezzo (fonte Santésuisse), portando il sistema sanitario a rischio
collasso. In questo modo la massima trasparenza nei confronti degli assicurati è garantita.
3.- E’ oramai appurato che i costi dei medicinali in Svizzera sono notoriamente più alti rispetto al resto dell’Europa.
Un allineamento dei prezzi da parte delle aziende farmaceutiche contribuirebbe a ridurre anche i costi a livello
sanitario. Inoltre, come suggerito a più riprese e anche recentemente dal Consigliere Federale Berset, sensibilizzare i
medici e le strutture ospedaliere a un maggior utilizzo dei farmaci generici, spesso dimenticati al momento della
prescrizione, naturalmente questo modo di procedere deve essere valutato bene per ogni paziente.
4.- Tenuto conto degli annunciati aumenti sempre nel settore della cassa malati, concedere al cittadino del ceto
medio un’oggettiva riduzione superiore – a livello fiscale – per i rispettivi premi.
5.- Con grandi sacrifici taluni cittadini hanno costruito e sono proprietari della casa o di un appartamento in cui
vivono. Varrebbe la pena considerare di abolirne – finalmente – il valore locativo, tenuto conto che si tratta
dell’abitazione primaria. Questo perché in realtà non vi è un incasso d’affitto reale ma solo ipotetico.
Se un cittadino o una ditta dovesse preparare la documentazione per un concorso pubblico: si può evitare di far
richiedere dei documenti dove l’ente pubblico – Cantone o Comune – può accedere alle proprie fonti per verificare,
oggi purtroppo non è così!
Queste sono solo alcune proposte, che ho elencato di getto, riflettendo su come fare per migliorare il potere
d’acquisto del cittadino del ceto medio che, ripeto, non riceve sussidi e che è parte rilevante del nostro tessuto
economico. Sono certo che altre proposte potrebbero scaturire, se solo ci si volesse chinare sul problema senza
preconcetti.
Non sono un lobbista: quindi la mia eventuale voce a Berna sarà quella di un cittadino!
Moreno Colombo
Candidato al CN per il PLRT N.1