Per il 75esimo dall’istituzione del doomsday clock – l’orologio dell’apocalisse – tempistica da record. Non siamo mai stati così vicini alla fine, di nuovo.

Il bollettino addita la scelta di questa manciata di secondi alla nostra autodistruzione nella catastrofica gestione della pandemia ( non si specifica se sul piano sanitario o quello sociale : supponiamo entrambi) , politiche sul clima altrettanto lacunose e poco lungimiranti ed all’uso sbagliato ed eticamente dubbio di molti mezzi tecnologici moderni. Tutto infarcito di Fake News.

Gli esperti de The Bulletin of the Atomic Scientists che mantengono in vita «l’orologio» spiegano che la situazione internazionale non si è in alcun modo stabilizzata e quindi l’orologio rimane pericolosamente vicino alla fine della civilizzazione come la conosciamo.

L’orologio non ha tenuto conto dell’attuale crisi tra Russia e Stati Uniti, che potrebbe portare a perdere qualche ulteriore secondo, sperando di non dover mai sentire i rintocchi della mezzanotte.

Maurizio Pietro Taiana