Nelle elezioni statunitensi del 2024, sette “swing states” o “stati in bilico” sono considerati cruciali poiché potrebbero decidere l’esito finale, dato che oscillano tra i partiti Democratico e Repubblicano. Questi stati contribuiscono complessivamente con oltre 90 voti elettorali dei 270 necessari per vincere.
- Pennsylvania (19 voti elettorali): storicamente diviso tra città democratiche come Pittsburgh e Philadelphia e aree rurali conservatrici. È uno stato cruciale per entrambe le campagne, con una forte attenzione su temi economici e di inflazioneTGCOM24Lab24.
- Georgia (16 voti elettorali): uno stato del Sud in cui Biden ha vinto di misura nel 2020, ma i repubblicani cercano di riconquistarlo. Il voto afroamericano e la crescita delle aree urbane lo rendono un campo di battaglia importanteLab24.
- Michigan (15 voti elettorali): altro stato chiave nel Midwest, storicamente democratico, ma che Trump è riuscito a conquistare nel 2016 per poi perderlo nel 2020. L’economia industriale e il tema del lavoro saranno centraliWired Italia.
- North Carolina (16 voti elettorali): ha spesso votato per i repubblicani, ma una popolazione in crescita e demograficamente sempre più varia potrebbe renderlo contendibileWired Italia.
- Wisconsin (10 voti elettorali): noto per le sue elezioni estremamente ravvicinate. Le campagne sono concentrate su temi come economia, immigrazione e diritti civiliLab24.
- Arizona (11 voti elettorali): uno degli stati del Sud-Ovest in cui i democratici sperano di mantenere il vantaggio del 2020, sebbene l’immigrazione e l’inflazione possano influenzare il risultatoTGCOM24.
- Nevada (6 voti elettorali): ha un significativo elettorato ispanico, con cui i repubblicani sperano di guadagnare terreno, sfruttando preoccupazioni economiche e sull’immigrazioneWired Italia.
Questi stati ricevono l’attenzione principale delle campagne elettorali, con ingenti spese pubblicitarie e visite frequenti dei candidati, data la loro importanza per raggiungere la maggioranza nel collegio elettorale.
gli altri sono tutti “sicuri”?
Oltre agli stati in bilico, la maggior parte degli altri stati è considerata “sicura” per uno dei due partiti. In generale, questi stati sono noti per il loro storico sostegno ai Democratici o ai Repubblicani e tendono a non subire variazioni significative nelle preferenze elettorali.
Gli stati “sicuri” per i Democratici includono la California (54 voti elettorali), New York (28 voti), e Massachusetts (11 voti), noti per le loro inclinazioni liberali, in particolare nelle aree urbane e costiere. Questi stati hanno votato per il candidato democratico nelle ultime elezioni presidenziali e sono generalmente considerati pilastri della coalizione democratica.
Gli stati “sicuri” per i Repubblicani comprendono il Texas (40 voti elettorali), il Tennessee (11 voti), e l’Alabama (9 voti), che storicamente supportano i candidati repubblicani. Il Texas, in particolare, ha visto un certo aumento di sostegno ai democratici negli ultimi anni, ma è ancora considerato un baluardo repubblicano.
Questa distinzione tra stati sicuri e in bilico è fondamentale, poiché gli stati sicuri contribuiscono in modo prevedibile al conteggio dei voti elettorali, mentre gli stati in bilico possono oscillare e spesso decidere l’esito dell’elezione