Oggi e’ morta la vedova di Pinelli.

ALEMA 7 Prisca Pontiggia ydal Corriere del Ticino odierno, citazioni dall’articolo del direttore Pontiggia

“Sì, anche Umberto Eco è stato un «cattivo maestro», pienamente partecipe, con le sue pubbliche prese di posizione, dello sbandamento ideologico che durante gli anni di piombo portò molti esponenti di spicco della cultura italiana a legittimare intellettualmente la lotta armata, cioè il terrorismo, contro lo Stato e contro il sistema fondato sull’economia di mercato.” […]

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(fdm) Nell’ottobre 1971 era in corso un procedimento per “istigazione a delinquere” – a danno del commissario Luigi Calabresi – contro dirigenti e militanti di “Lotta continua”. Calabresi era accusato dalla sinistra eversiva e armata di aver provocato la morte dell’anarchico Pinelli, arrestato per la strage di Piazza Fontana e caduto (o buttato giù?) da una finestra della Questura di Milano. Calabresi fu assassinato da un killer di Lotta Continua il 17 maggio 1972.

Calabresi

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“Nella lettera aperta dell’ottobre 1971, a sostegno dei militanti e dirigenti di Lotta Continua, era scritto tra l’altro: «Quando essi (cioè gli imputati) gridano ‘lotta di classe, armiamo le masse’, noi lo diciamo con loro. Quando essi si impegnano a ‘combattere un giorno con le armi in pugno contro lo Stato fino alla liberazione dai padroni e dallo sfruttamento’, noi ci impegniamo con loro». Quella lettera aperta – che sosteneva politicamente e moralmente la lotta armata – fu firmata da 50 esponenti del mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo. Tra di loro c’era anche Umberto Eco.”

“Com’è possibile che una persona colta, dotata di mezzi intellettuali decisamente sopra la media, capace di utilizzare gli strumenti e i metodi scientifici di indagine della realtà… … eccetera eccetera eccetera ?

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Visto che Pontiggia pone una domanda, è giusto che Pontiggia riceva una riposta. Quella che gli do io è la seguente. Eco, in quel momento, NON POTEVA FARE NULLA DI DIVERSO. Doveva seguire – lui intelligentissimo (ammettiamo) come tanti altri un po’ più cretini di lui – la Legge del branco.

E… se non l’avesse fatto? Sarebbe stato messo al bando. Eco? Il guru, il mito, il Condecorato (di 40 lauree honoris causa, ho detto quaranta). Nulla di tutto ciò ci sarebbe stato. Non dieci, cento, mille articoli di compianto, non “coccodrilli” magistrali, non il lutto planetario.

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Per scrivere un articolo così (anche oggi) ci vuole coraggio, sia quindi onore a Fabio.

È questo il miglior Pontiggia, quello che abbiamo ammirato e amato. E che ricordiamo bene, perché la nostra memoria permane eccellente.