Gli scienziati temono che i “batteri a specchio” (organismi basati su molecole di chirali opposti rispetto a quelle naturali) possano essere estremamente pericolosi se rilasciati accidentalmente nell’ambiente. Questi batteri sarebbero “invisibili” agli agenti naturali, come predatori o il sistema immunitario umano, rendendoli potenzialmente impossibili da controllare. In caso di infezione, il sistema immunitario potrebbe non riconoscerli, causando gravi problemi di salute. Inoltre, senza nemici naturali, potrebbero diffondersi senza controllo nell’ambiente​

I batteri “a specchio” sono organismi sintetici creati con molecole chirali opposte rispetto a quelle presenti nella vita naturale. La vita sulla Terra utilizza esclusivamente molecole con una specifica chiralità (destra o sinistra), come gli amminoacidi levogiri (L) e gli zuccheri destrogiri (D). I batteri a specchio usano le versioni opposte, creando una sorta di biologia speculare. Questo potrebbe teoricamente generare una biosfera indipendente, non influenzata da patogeni o predatori esistenti, ma anche potenzialmente pericolosa per gli ecosistemi naturali.

Questi organismi potrebbero essere usati per scopi industriali o scientifici, come la produzione di farmaci e biomolecole, ma suscitano preoccupazioni etiche ed ecologiche. Ad esempio, un manifesto recente ha richiamato l’attenzione sui rischi legati alla loro introduzione nell’ambiente, come la possibilità di contaminazioni o effetti imprevisti sulla biodiversità esistente. Il dibattito è acceso tra chi ne sottolinea le opportunità e chi avverte dei rischi che potrebbero comportare per la sicurezza biologica e ambientale