di Tito Tettamanti

In ottobre si è tenuto in Russia a Kazan, il vertice dei Paesi del “Sud Globale”. Padrone di casa Putin che ha riscosso una serie di successi. Al suo invito hanno aderito 36 Paesi, tra i quali Cina, India, Brasile, Indonesia, Turchia ed altri di peso. Poco meno del 50% della popolazione mondiale era rappresentato e approssimativamente il 40% del PIL. Roba da far impallidire il G7. Difficile in tale situazione considerare Putin un isolato.
All’invito ha aderito il segretario dell’ONU Guterrez e la sua adesione, tra l’altro, è uno schiaffo alla Corte Penale Internazionale che ha messo in stato d’accusa Putin, che dovrebbe venir arrestato dai Paesi membri.
Guterrez e i Paesi presenti, tra i quali il Brasile che ha aderito alla Corte penale, sconfessano l’operato dei giudici e si schierano con Putin. Cosa succederà con Netanyahu, recentemente pure messo in stato d’accusa?
Da cinque anni Cina e India non si parlavano in seguito a scaramucce con morti al confine. Grazie alla mediazione di Putin il Presidente Xi Jinping e il Primo Ministro Modi in Russia si sono dati la mano e hanno iniziato un colloquio.
Un ulteriore tema del vertice, argomento di particolare interesse per la Russia, è stato quello del sistema mondiale dei pagamenti. Vediamo di semplificare limitandoci a dire che il sistema mondiale dei pagamenti in dollari, essenziale per i commerci, è quello denominato SWIFT, al quale aderiscono 11.000 banche per transazioni internazionali. Essendo centrato sul dollaro dà una posizione di dominio agli USA. All’inizio della guerra con l’Ucraina 290 miliardi di dollari della Russia detenuti all’estero sono stati congelati e le banche russe escluse dall’utilizzo del sistema SWIFT.
Ora la Russia sta cercando di costruire un sistema alternativo non legato al dollaro e quindi non soggetto all’influenza USA, e l’ha denominato “BRICS Bridge”. L’implementazione non è certo né facile né immediata ma se ne è discusso perché rappresenterebbe la possibilità per i Paesi del Global South di liberarsi dal controllo USA.
Infine l’oro è aumentato dal 2022 ad oggi del 45%. Alla base vi è la maggior richiesta originata da Banche Centrali di Paesi preoccupati di possibili misure di blocco USA dei propri averi all’estero.
Il mondo occidentale pensa di sostituire gli scontri armati con le sanzioni economiche per vincere le guerre senza combatterle. Sono scettico verso misure che spesso nuocciono più alle popolazioni che non ai regimi presi di mira, e danneggiano talvolta inutilmente i commerci mondiali.
Dinanzi al quadro presentatoci dalla riunione dei 36 Paesi quali considerazioni si possono fare? Di due generi. Quelle della cronaca e quelle che riguardano la Storia.
Innanzitutto è chiaro che l’egemonia degli USA nella forma attuale sta arrivando al capolinea. L’interrogativo è: quali saranno gli equilibri che reggeranno i giochi del mondo nel futuro, e quali le crisi e gli scontri che dovremo superare per arrivarci? Certo non ci aspettano tempi calmi.
Ma possiamo tranquillizzarci, il prossimo egemone non sarà il “Sud Globale” costituito da una serie di Paesi molti dei quali male amministrati ed in difficoltà. Non vedo bene l’induista Narendra Modi, già in aperto conflitto con il Pakistan mussulmano aderire al fanatismo islamico iraniano, e neppure accettare la preminenza cinese che dirige i giochi utilizzando Putin.
Dal canto suo il Medio Oriente sunnita con alla testa Arabia Saudita ed Emirati ha capito che per l’aggancio alla modernità lo sviluppo futuro passa per le vie della tecnologia che influenzerà gli equilibri. In questo campo gli Stati Uniti, con un pensiero anche all’IA (intelligenza artificiale), guidano ancora la corsa con un unico potenziale concorrente, la Cina. Su questa competizione per i decenni a venire io scommetto per gli USA anche se non quali egemoni. La libertà offerta da una democrazia, pur con le difficoltà e debolezze, e nonostante i dannosi interventi statalisti in economia, ha sempre la meglio sull’autocrazia (cinese o altra) che mortifica l’iniziativa. Anche culturalmente mentre la cultura occidentale (oggi contestata dal fronte interno wokista) ha basi comuni decantatesi nei secoli, in Oriente è divisa e talvolta contraddittoria.
I successi di Putin sono del momento, i giochi per gli equilibri del futuro sono ben altri.
Nella storia sempre l’Occidente si scontra con l’Oriente. A Maratona nel 490 a.C. i Greci, cioè l’Occidente – non ancora noto con quel nome – ha sconfitto i persiani, l’Oriente.
A cavallo tra il 1400 e il 1500 l’Occidente allargatosi a tutta l’Europa è andato per mari. Nel tempo ha assorbito e si è radicato nel Nord America e altrove si è imposto (nel bene e nel male) quale colonizzatore. Ha spostato i suoi confini al Pacifico. Il concetto di Occidente nella Storia è andato di pari passo con quello di modernità intesa anche quale progresso.
Malgrado errori e malefatte il risultato è tale da meritare di venir difeso nella strutturazione del futuro.