L’autunno del 1942 segna un punto di svolta decisivo nella Seconda Guerra Mondiale: i successi tedeschi si arrestano, e da quel momento in poi le forze dell’Asse non riescono più a riprendersi strategicamente. Ciò è dovuto a una serie di eventi fondamentali:
- La Battaglia di Stalingrado (19 novembre 1942 – 2 febbraio 1943)
Il contrattacco sovietico, noto come Operazione Urano, circonda e intrappola la 6ª Armata tedesca a Stalingrado. Questo è il primo colpo davvero significativo al prestigio militare della Wehrmacht. La sconfitta segna l’inizio della ritirata tedesca sul fronte orientale. - La Seconda Battaglia di El Alamein (23 ottobre – 11 novembre 1942)
In Nord Africa, le forze britanniche guidate da Bernard Montgomery infliggono una pesante sconfitta all’Afrika Korps di Erwin Rommel. Questo successo segna la fine dell’espansione tedesca nella regione e apre la strada all’invasione alleata del Nord Africa. - L’Operazione Torch (8 novembre 1942)
Gli Alleati sbarcano in Marocco e Algeria, consolidando la loro presenza in Nord Africa. Questo evento costringe i tedeschi a impegnare risorse per contrastare una nuova minaccia, indebolendo ulteriormente altri fronti. - L’incapacità di mantenere il dominio aereo e marittimo
Iniziative come la Battaglia dell’Atlantico vedono i sottomarini tedeschi progressivamente meno efficaci, grazie alle contromisure alleate, mentre i bombardamenti strategici alleati iniziano a colpire le infrastrutture industriali e logistiche tedesche.
Con queste sconfitte, il mito dell’invincibilità tedesca si sgretola. Da quel momento in poi, la guerra diventa una lunga ritirata per il Terzo Reich, incapace di recuperare il terreno perduto. La superiorità industriale e numerica degli Alleati si fa sentire sempre di più, segnando il destino della Germania nazista.