Nel cuore dell’Africa occidentale, in un Paese segnato da sfide sociali, povertà diffusa e minacce terroristiche, si intreccia da vent’anni una storia silenziosa di luce e dedizione. È la storia della Fraternità di Emmaus, nata in Italia ma con il cuore sempre più radicato nel Burkina Faso, dove il carisma della fraternità ha assunto una dimensione profondamente missionaria.
Tutto ebbe inizio nel 2003, con un primo viaggio esplorativo su invito di un sacerdote locale incontrato anni prima durante un pellegrinaggio a Lisieux. Da quel seme, piantato nella terra della diocesi di Koupéla, è sbocciato un albero che oggi offre ombra e frutti a molte anime. Nel 2004 nacque l’associazione Progetto Famiglia – Cooperazione, strumento operativo della Fraternità per dare concretezza al desiderio di una carità incarnata e organizzata.
Nel 2007 venne inaugurata la casa missionaria dedicata a Santa Teresa di Lisieux, diventata da allora il cuore pulsante di una presenza stabile in Burkina. Qui, la Fraternità promuove attività di annuncio, formazione e cooperazione, operando nelle diocesi di Koupéla e Ouagadougou, e garantendo una presenza attiva anche in ambiti cruciali come la pastorale giovanile e la spiritualità coniugale.
Ma l’amore vero, come insegnava Santa Teresa, ha bisogno di gesti concreti. Ecco perché oggi, nel 2025, la Fraternità è impegnata in un progetto ambizioso e necessario: la realizzazione di un pozzo attrezzato nel villaggio di Kamsaongo, nella diocesi di Tenkodogo.

Acqua per la vita, fede per il futuro
Il progetto, promosso in collaborazione con la Parrocchia Cattedrale Saint François Xavier, nasce per rispondere ai bisogni primari di una popolazione di 1.750 abitanti, spesso colpita da siccità, povertà agricola e spostamenti forzati dovuti all’instabilità e agli attacchi terroristici. L’obiettivo principale è quello di fornire accesso a un’acqua potabile e sicura, riducendo la fatica quotidiana delle donne che percorrono chilometri per raccoglierla, migliorando le condizioni igienico-sanitarie e offrendo opportunità di sviluppo agricolo.
Ma non è solo un pozzo. È un programma integrato di sviluppo rurale:
- un forage con pompa solare e castello d’acqua;
- formazione agricola e ambientale per un’agricoltura sostenibile;
- piantumazione di alberi per contrastare la desertificazione;
- formazione dei giovani e delle donne nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti locali;
- e soprattutto, coinvolgimento attivo della popolazione, affinché diventi protagonista del proprio futuro.
Evangelizzazione che si fa pane, acqua e dignità
Alla guida dell’Oasi Sainte Thérèse vi è suor Caterina Paladino, consacrata italiana della Fraternità, affiancata da due giovani consacrate locali, Élodie e Clarisse. In un contesto spesso difficile, la loro presenza è segno vivo di una Chiesa madre, sorella e serva, che non si arrende alle logiche dell’assistenzialismo ma semina speranza, responsabilità e partecipazione.
Nel villaggio di Kamsaongo, questo pozzo rappresenta più di un’infrastruttura: è un gesto profetico, un’azione che dice al mondo che il Vangelo è ancora lievito, ancora sorgente, ancora casa per i poveri.

Una carità incarnata, una missione che continua
La Fraternità di Emmaus, in sinergia con Caritas e realtà locali, dimostra che l’evangelizzazione autentica passa per i piedi polverosi dei missionari, per le mani callose dei contadini, per il sorriso di una donna che non deve più camminare ore per un secchio d’acqua.
https://www.emmausweb.org/missioni/burkina-faso/