Operazione mirata dell’esercito israeliano: colpito uno dei vertici responsabili dell’attacco più sanguinoso nella storia recente di Israele
Tel Aviv/Gaza – È stato eliminato Bilal Abu Aassi, alto comandante dell’ala militare di Hamas e figura chiave nel coordinamento delle operazioni terroristiche che hanno avuto luogo il 7 ottobre 2023, data che segna uno dei capitoli più oscuri e violenti del conflitto israelo-palestinese degli ultimi decenni.
Secondo quanto comunicato dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF), Aassi è stato ucciso in un’operazione mirata condotta nelle ultime ore nel centro della Striscia di Gaza. Era identificato come uno dei principali artefici e comandanti operativi dell’incursione che ha causato la morte di circa 1.200 civili israeliani, tra cui donne, bambini e anziani, e la presa in ostaggio di oltre 200 persone.
Chi era Bilal Abu Aassi
Bilal Abu Aassi era un comandante di alto rango della Brigata Centrale di Hamas, responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di numerosi attacchi contro obiettivi israeliani. Fonti dell’intelligence lo collegano direttamente alla gestione logistica e strategica delle infiltrazioni armate in territorio israeliano durante il massacro del 7 ottobre, in particolare nelle comunità del sud di Israele.
La sua uccisione rappresenta, secondo fonti israeliane, “un colpo diretto alla capacità operativa del gruppo”, anche se Hamas ha già annunciato che la lotta armata continuerà e ha giurato vendetta.

Il contesto: guerra a Gaza e tensioni crescenti
L’operazione che ha portato alla neutralizzazione di Abu Aassi si inserisce nell’ambito della lunga offensiva militare israeliana in corso nella Striscia di Gaza, iniziata dopo l’attacco di ottobre. In questi mesi, le IDF hanno colpito migliaia di obiettivi militari, tunnel sotterranei, depositi di armi e comandi strategici di Hamas.
La campagna militare ha sollevato forti polemiche e preoccupazioni internazionali, a causa dell’alto numero di vittime civili palestinesi e della crisi umanitaria in corso. Tuttavia, il governo israeliano continua a ribadire che l’obiettivo è distruggere l’infrastruttura terroristica di Hamas e garantire la sicurezza della popolazione israeliana.
Reazioni e sviluppi
Dopo l’annuncio dell’eliminazione di Bilal Abu Aassi, fonti vicine a Hamas hanno confermato la sua morte ma parlano di “martirio” e promettono “risposta e vendetta”. Intanto a Tel Aviv, il ministro della Difesa ha definito l’operazione “un passo significativo verso la giustizia per le vittime del 7 ottobre”.
La situazione resta tesa. Sul piano diplomatico, continuano gli sforzi internazionali per un cessate il fuoco stabile, ma gli scontri sul terreno e le operazioni mirate sembrano ancora lontani da una conclusione.