Scoprire la vicina città di Milano attraverso gli occhi, le mani, le idee che l’hanno resa celebre. E lo fa con un nuovo modo di fare mostre, ad episodi, che fidelizza il pubblico e lo rende curioso attraverso la telepresenza robotica.  Ma è un nuovo modo di avvicinare il pubblico all’arte? Ed una mostra ad episodi scelta per rendere il bello in sè celebrando la città in modo inedito?


Il 14 luglio si inaugura  quindi presso la Fabbrica del Vapore il progetto “Milano città che sale”che, come recita il comunicato stampa è ” la prima mostra a episodi dedicata a celebrare lo spirito e la vitalità della città di Milano.

Albe e Lica anni ’60 Foto Mulas Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas


Dal 14 luglio 2025 al 18 gennaio 2026, un viaggio unico che rende omaggio alla metropoli che, nel corso dei decenni, ha accolto menti brillanti e realtà sociali diverse, intrecciando connessioni che hanno plasmato una visione progettuale di respiro internazionale.

L’innovazione di questa particolare tipologia di mostra non risiede soltanto nel format, ma anche nell’impiego della Telepresenza Robotica, una tecnologia all’avanguardia che, grazie al corpo robotico Double 3, permette a chi la utilizza di essere presente in tre dimensioni, in tempo reale e a distanza, ovunque nel mondo. Questo robot è dotato di uno schermo, microfoni, altoparlanti e di un corpo metallico capace di muoversi autonomamente nello spazio grazie a sensori avanzati.


A differenza delle tradizionali visite virtuali, la telepresenza robotica offre al visitatore un’esperienza completamente interattiva e proattiva: è il soggetto stesso a decidere come muoversi all’interno dell’ambiente espositivo, scegliendo la propria prospettiva e creando un percorso personalizzato”.Nel contesto delle Mostre a episodi, questa tecnologia, introdotta per la prima volta da Scalpendi, potenzia significativamente il format anche per chi, fisicamente, alla mostra on potrà recarsi.La mostra è composta da sette episodi/esposizioni, ciascuno della durata di 21 giorni, che raccontano insieme questa straordinaria storia collettiva. Attraverso il racconto del contributo di sette figure e movimenti emblematici dagli anni ’40 a oggi, “Milano città che sale” svela come la città si sia costruita e sviluppata non solo sul piano intellettuale e artistico, ma anche imprenditoriale e culturale. Da Elio Vittorini a Giovanni Testori e Albe Steiner, dal Laboratorio di comunicazione militante alla Milanottanta, fino alle più recenti esperienze di Paolo Rosa e Luisa Spinatelli, ogni episodio è una tessera fondamentale di questo mosaico” e questa volta, il progetto di Scalpendi, pare andare oltre un mood milanese.

LCM Fabbrica di Comunicazione 1976


Sia per la presenza di collaborazioni e curatele di personaggi illusti e di istituzioni pubbliche di prestigio (come l’achivio della parola) ma anche la sede universitaria dell’Università degli Studi di Milano, il Museo Biblioteca dell’Attore di Genova, Fondazione Gramsci di Roma, Casa Testori di Novate, il Dams e il Centro Ricerche Attore e Divismo di Torino, l’Archivio Studio Origoni Steiner di Milano, l’Archivio Giancolombo di Milano, l’Archivio Fotografico Mondadori Portfolio, la Libreria Pontremoli di Milano, lo Studiolo Fine Art di Milano, gli Archivi di Tullio Brunone, Giovanni Columbu, Ettore Pasculli, Paolo Rosa e Luisa Spinatelli. Episodi narrativi di una mostra unica ma che realizza una rete di relazioni valoriali, di proposta e sviluppo di proporre una solida metodologia per far avvicinare il pubblico a ciò che, oltre che bello, artistico ed interessante, è anche  ricco di senso. Sano.

Paolo Rosa, Passaggio, Archivio Paolo Rosa



Anche per chi non lo è ma così è messo nella condizione di usufruire di arte e cultura. Ogni mostra che fa parte di questo mosaico ad episodi si concentra poi su una sua partitura narrativa. Una sorta di assolo multisensoriale per una esperienza immersiva unica declinazione unica del tema generale, creando al contempo un dialogo continuo e coerente tra tutte le parti per sette mostre differenti appunto ma uguali, necessarie, come il pubblico che in questo modo, ne diventa parte. Al di là degli stereotipi e del mondo che non solo sale, ma cambia continuamente.

Cartolina di invito per l’inaugurazione della mostra personale di Keith Haring



S1E1 | 14 luglio – 3 agosto 2025Elio Vittorini. Progettazione e letteratura, a cura di Fabio Vittucci
S1E2 | 11- 31 agosto 2025
Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda, a cura di Federica Mazzocchi
S1E3 | 8 – 28 settembre 2025Licalbe Steiner. Ricerche, a cura di Giovanni Baule e Anna Steiner
S1E4 | 6 – 26 ottobre 2025Milano, maggio 1976: il Laboratorio di Comunicazione Militante, a cura di Angela Madesani
S1E5 | 3 – 23 novembre 2025Milanottanta: aspetti del sistema artistico e culturale a Milano a cura di Davide Colombo
S1E6 | 1 – 21 dicembre 2025Paolo Rosa: disegnare il nuovo, a cura di Andrea Balzola
S1E7 | 29 dicembre 2025 – 18 gennaio 2026la Spinatelli. La realtà dell’illusione, a cura di Fabio Vittucci

Studio Luisa Spinatelli con le maschere per I Giganti della montagna