Nel tardo pomeriggio di martedí 29 luglio 2025, presso l’aula magna del Polo territoriale e di orientamento “Unikoinè” della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto di grado universitario “San Domenico” di Roma, si è svolto l’open day del Corso di Laurea triennale in Scienza della Mediazione Linguistica, con indirizzi in Turismo archeologico e Marketing agroalimentare. L’evento ha assunto fin da subito il tono di una proposta culturale densa, orientata non solo a presentare un’offerta accademica, ma anche a promuovere una riflessione critica sulle dinamiche profonde che attraversano il nostro tempo, intersecando saperi umanistici, trasformazioni tecnologiche e radicamento territoriale. A moderare i lavori è stato il Rev.mo Prof. Mons. Don Roberto Caria, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Oristano e docente associato di Morale sociale presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, la cui guida ha conferito all’incontro una cornice etico-filosofica rigorosa, capace di tenere insieme l’altezza della riflessione e la concretezza dell’agire formativo. Hanno portato i loro saluti il Francesco Dessena, Presidente dell’associazione culturale “Tabità” che gestisce il Polo Unikoinè, e il Vicepresidente dott. Roberto Serra, sottolineando l’importanza di un progetto educativo radicato nella realtà oristanese ma proiettato verso le sfide del mondo contemporaneo.

Ha partecipato anche il dott. Pier Paolo Erbì, Presidente del Distretto rurale del Giudicato di Arborea, realtà fin dall’inizio vicina al Polo con il quale collabora, anche con il conferimento di alcune borse di studio, al fine di garantire quell’armonia tra sapere accademico e sviluppo territoriale, in particolare nell’ambito delle filiere agroalimentari e della valorizzazione culturale rurale. Nucleo tematico dell’evento è stato il dialogo intitolato “Creatività, intelligenza artificiale e linguaggio con uno sguardo sul pensiero di Dostoevskij (1821–1881)”, tra il dott. Ciriaco Offeddu, imprenditore, saggista ed editorialista dell’Unione Sarda, e il prof. Andrea Oppo, docente presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.

Il confronto ha indagato, con profondità e rigore, le tensioni tra l’umano e la tecnica, tra creatività e automatismo, tra parola e simulazione, con un richiamo costante all’opera dostoevskijana come paradigma filosofico e teologico della crisi della modernità. In tale orizzonte, l’intelligenza artificiale è stata letta non tanto come strumento neutro, quanto come segno di un mutamento ontologico in atto: la sostituzione dell’atto libero con il processo calcolabile, dell’esperienza con la prestazione, del linguaggio con la replica. Al termine del confronto, è intervenuta la prof.ssa Francesca Ferrazza, Coordinatrice didattica del Polo “Unikoinè”, che ha illustrato nel dettaglio il percorso accademico triennale, evidenziandone l’impostazione metodologica, la struttura dei piani di studio, l’interdisciplinarietà dell’approccio e le prospettive professionali e internazionali offerte agli studenti.

L’intervento ha mostrato come la mediazione linguistica sia oggi non solo uno strumento tecnico, ma un’autentica chiave ermeneutica per interpretare e abitare mondi culturali plurali, con competenza, senso critico e responsabilità L’evento si è concluso con uno scambio partecipato tra relatori, docenti e pubblico, confermando Unikoinè come un luogo di alta formazione capace di coniugare il radicamento nel territorio con una visione culturale alta, dove l’università ritorna ad essere spazio di paideia, di costruzione integrale della persona, nella fedeltà alla verità del linguaggio e alla trascendenza dell’umano.

Da Redazione.