Roberto Siconolfi

“Gli scenari politici internazionali dimostrano che l’Europa è tagliata fuori”, “che i leader europei sono incapaci”, “Draghi dovrebbe rivolgere a sé le sue critiche”, “non è stato all’altezza dei suoi compiti”, “un personaggio sopravvalutato”. Tutte affermazioni, queste, che abbiamo sentito in questi giorni.

Io penso, invece, che tali leader stiano portando avanti, e alla grande, il progetto politico europeista, e lo faranno fino ai loro ultimi giorni, fino alla loro cacciata.

Ma qual è questo progetto ideologico-politico chiamato Unione Europea? Uno Stato socialista di nuovo tipo.

I socialismi sono di vario tipo, infatti, prendono varie forme, ma la loro essenza fondamentale metapolitica resta sempre la stessa: egualitarismo, burocrazia, repressione delle libertà, materialismo e oppressione della vita umana e dell’ordine naturale, in qualunque modo si manifesti.

Da Ventotene a Maastricht, il progetto UE ha tutte queste caratteristiche: le commissioni tecnico-scientifiche (BCE, Commissione, CTS, ecc.) che governano in nome del popolo, sul popolo e contro il popolo come un partito unico; lobby, gruppi del dietro le quinte, stakeholder, che costituiscono il potere di ultima istanza (WEF, OMS, ecc.); un’economia pianificata (vedi il PNRR), miscelata ad elementi di mercato (il liberismo monetaristico di Friedman per la precisione); il contrasto alla proprietà privata fino al raggiungimento dell’esproprio (casa, auto, contante); il contrasto della libertà di espressione (lotta alla fake news, Digital Services Act, politicamente corretto, cancel culture) e con tanto di comitati censori (fact checkers); politiche socialiste ben precise, volte alla lotta alle diseguaglianze (le quote), alla vita frugale e “resiliente” (reddito e assistenzialismo di massa); lotta all’impresa, che come la proprietà viene vista come una minaccia all’equilibrio uomo/natura.

Una sorta di matriarcato naturalistico, che vede nella natura l’ente collettivo al quale sacrificare l’individualità umana (come nei programmi OMS e nelle vaccinazioni di massa).

Infine, questo regime socialista di nuovo tipo, che più che la rivoluzione leniniana attua la strategia del gradualismo alla maniera dei “socialisti fabiani” (fabiani sono la maggior parte dei personaggi influenti UE), ha altre due caratteristiche tipiche delle ideologie rivoluzionarie socialiste: il doppio binario di lotta e di governo, riformista e rivoluzionario, ovvero i liberal-progressisti e gli woke (Schlein e i centri sociali per intenderci); il soggetto rivoluzionario, non più la vecchia classe operaia in lotta per la presa del potere, ma le minoranze, un “quinto Stato” di pariah, fluid gender, migranti clandestini, schizoidi, freaks, post-human, tossicomani, teppisti (pro-Pal, vendetta per Ramy e Maranza), visti come vittime dell’oppressione patriarcale, capitalista e occidentale, e che hanno il crimine come strumento di azione (violenza contro chi non la pensa come loro, occupazioni, furti, rapine, spaccio e follie ideologiche varie).