Caro Francesco, lo “tsunami” del 15 gennaio mi dà l’occasione di togliere dall’oblio questa mia mozione “urgente” di 40 mesi fa. Secondo la legge il governo avrebbe dovuto rispondere entro 6 mesi, ma non l’ha fatto. Né oso sperare che lo faccia ora. Ma forse vale la pena di ri-leggerla. Ciao, buona domenica.  Sergio

Morisoli 2

MOZIONE
Sei punti da portare al colloquio con il Consiglio federale
del 26 settembre 2011

Settimana prossima il Consiglio di Stato in corpore incontrerà il Consiglio federale. Questo è positivo oltre che opportuno. Questa occasione dovrebbe, mi auspico, essere sfruttata per impostare un nuovo modus vivendi tra i due Esecutivi e gettare le basi per affrontare in modo nuovo e non burocratico alcune tematiche vitali per il nostro Cantone.

Questa mozione urgente è un invito al Governo cantonale a non dimenticare e a trattare i temi che seguono nell’ambito di questo importante incontro di settimana prossima. Parallelamente è una richiesta ad affrontarli localmente con il dovuto impegno e gli adeguati mezzi nelle prossime settimane e mesi.

1. Rapporti con Berna
Visti i numerosi dossier determinanti per il Ticino da aprire con Berna, sollecito il Governo a valutare la possibilità di creare una Task force permanente e regolare che si incontri bimensilmente con il Consiglio federale. La Task force dovrebbe essere composta adeguatamente da Consiglieri di Stato, Gran Consiglieri e da Deputati alle camere.

2. Rapporti con l’Italia
I rapporti privilegiati e le vie concrete aperte bilateralmente tra politici ticinesi e politici italiani dimostrano che certe tematiche di politica estera vengono trattate meglio se affrontate dalle parti direttamente interessate. Il consiglio di stato dovrebbe chiedere e ricevere mandato ufficiale affinché al canton ticino venga dato mandato ufficiale di negoziatore primario o capo delegazione per le questioni aperte con roma. in particolare in materia fiscale, in materia di mobilità e trasporti, in materia di revisione degli accordi bilaterali per la libera circolazione delle persone. Ben inteso il cantone ticino agirà in nome e per conto della confederazione come negoziatore e non come decisore finale, ruolo di competenza della confederazione.

3. Creazione di una unità per la politica estera
Per seguire meglio e professionalizzare i rapporti con Berna e con l’Italia va valutata concretamente l’opportunità di creare un servizio di politica estera cantonale da inserire all’interno del Dipartimento delle istituzioni, eventualmente con il supporto e il finanziamento di Berna.

4. Chiusura tunnel autostradale del San Gottardo
La strategia del Governo dovrebbe essere quella di battersi contro la chiusura e per il raddoppio del tunnel. Ma ci vuole anche una strategia di riserva.

All’inizio degli anni 2000 la Task force Gottardo, che presiedevo, dopo l’incendio in galleria aveva valutato tramite l’IRE e in modo molto approssimativo circa 30 mio di franchi la perdita netta mensile per l’economia cantonale se il periodo fosse stato di breve durata e molto di più in caso di chiusura continuata.

Oggi probabilmente la perdita sarebbe del doppio, quindi di circa 600-700 mio di franchi all’anno. Il Governo deve aggiornare questa valutazione e presentare al più presto la fattura a Berna esigendo poi dei compensi adeguati per l’economia e per i cittadini per stornare questa perdita e i maggiori costi generati dalla chiusura.

È certamente uno strumento utile di pressione considerando che la Confederazione per compensare il costo della chiusura per il Ticino potrebbe rivedere a favore del Ticino le chiavi di riparto e le quote cantonali dell’IFD, delle quote sul dazio sui carburanti, sulla tassa sul traffico pesante, sull’Imposta preventiva, sui dazi doganali, sugli oli minerali

L’operazione di indennizzo finanziario dovrebbe essere svolta analogamente e coordinata con gli altri Cantoni gottardisti penalizzati dalla chiusura. Restano aperte poi le varie soluzioni tecniche anti isolamento, dai viaggi gratuiti con il treno ai ponti aerei da e per il Ticino ecc. da valutare in seconda battuta.

5. Euro Franco e BNS
Vista la decisione, che non commento in questa sede, da parte della BNS di acquistare illimitatamente euro per garantire un rapporto minimo franco euro a 1.20 e considerato che nei prossimi tempi la BNS disporrà a costi notevoli di montagne di euro, nasce la necessità di impiegarli almeno bene. Le possibilità esposte in queste ore sembrano indirizzarsi, purtroppo, a comprare Bonds di Stati esteri con conti a rischio (falliti?). Il Consiglio di Stato dovrebbe proporre al Consiglio federale e valutare poi la possibilità di impiegare queste notevoli somme di euro (decine di miliardi) nel “magazzino” della BNS per anticipare e finanziare il lavori di ammodernamento o di finitura di infrastrutture pubbliche strategiche: del raddoppio del Gottardo, della continuazione di AlpTransit a sud di Lugano, per il raddoppio delle corsie autostradali Chiasso-Lugano, per il basso Malcantone e il collegamento estetico A13-A2. In parallelo potrebbe procedere a investimenti anticipati nel campo di impianti di produzione di energia ecologica, idroelettrica o altro.

6. Piazza finanziaria
Proporre al Consiglio federale di studiare un piano ad hoc per attirare e far giungere in Ticino, Ginevra e Zurigo le sedi di fondi di investimento, di trading di materie prime e di hedge funds che stanno abbandonando Londra e altre capitali finanziarie europee.

Sergio Morisoli