Locarno. Piazza Grande. La conosciamo per il cinema, per l’iconico Festival che vi si svolge ogni anno, ad agosto, per i suoi dieci estivi giorni spumeggianti di glamour, red carpet e d’essai. Ora, la conosceremo anche per i fenicotteri.

Gonfiabili “di moda” dall’estate scorsa, i fenicotteri rosa, ma anche grigi, gialli, blu e verdi, che terminano in un salvagente, li conosciamo  per le procaci fashion blogger dalle tondeggianti cosce tornite, regine di Instagram, che li cavalcano in pose disinibite.

Maggiorate a cavallo di un fenicottero

Ora però, i fenicotteri schiavizzati da veline maggiorate caricate di squat, vengono assurti a una ben più nobile ed alta causa: la migrazione.

“Apolide”, l’installazione rappresentativa della migrazione globale, (chiamarla clandestinità è, ora mai, tabù), sommerge, visto che già lo aveva fatto con riviste patinate e bei film, la piazza del Cinema. C’è aria d’estate, dopotutto. E la problematica si fa divertente.