Saoirse Roisin Hill aveva 22 anni. Si batteva per i diritti umani, per la promozione delle donne, per le comunità indigene del Messico a cui aveva donato scuole e opere pubbliche. Figlia di Courtney Kennedy Hill (una degli undici figli di Bob Kennedy) e di Paul Michael Hill, uno dei condannati, rivelatisi poi innocenti, nel 1974 per gli attentati dell’esercito repubblicano irlandese contro due pub.

La giovane è stata trovata morta nella sua casa in Massachusetts, residenza appartenente a Ethel Kennedy, vedova di Robert Francis Kennedy “Bob”, assassinato nella notte tra il 5  e il 6 giugno 1968 all’Ambassador Hotel di Los Angeles, in California, durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 1968.

Saoirse soffriva di depressione,come pubblicamente dichiarato da lei stessa, secondo alcuni media potrebbe essere morta per overdose.  Quando sono arrivati i soccorsi la giovane è stata trovata in arresto cardiaco. I suoi cari si dicono sconvolti ed increduli per la perdita della ragazza, che “era piena di speranza e amore, attenta agli amici e agli altri.” “Oggi il mondo è meno bello” ha commentato afflitta nonna Ethel, 91 anni.

La famiglia dei Kennedy fu sconvolta da plurime tragedie, le più eclatanti si attuarono il 22 novembre del 1963, quando il Presidente degli Stati Uniti JFK fu assassinato a Dallas, in Texas, alle 12.30, mentr’era in visita alla città. Per l’omicidio fu accusato un “cospiratore” Lee Harvey Oswald, ucciso pochi giorni dopo da un mafioso, Jack Ruby, che addusse il pretesto di “vendetta patriottica” ma impedì ogni indagine.

L’altra tragedia si ebbe nella notte tra il 5 e il 6 giugno 1968, quando poco dopo la mezzanotte, concluso il discorso elettorale nella sala da ballo dell’ Ambassador Hotel di Los Angeles, Bob Kennedy, fratello dell’assassinato JFK, venne colpito da alcuni colpi di pistola assieme a cinque persone che lo seguivano, che rimasero ferite più o meno gravemente. Bob fu colpito gravemente alla testa, con lesione cerebrale da proiettile, ma prima di perdere conoscenza per sempre, chiese “come stanno gli altri?”. Spirò all’alba del giorno seguente, a 42 anni.

Il presunto assassino fu condannato, il mandante fu ipotizzato essere il sindacalista Jimmy Hoffa.

Si aggiunge così un tragico tassello alla tragica famiglia (e pur grandiosa, con tutte le sue luci ed ombre) dei Kennedy.