Liliane Tami –
Nata a La Chaux-de-Fonds, distretto degli orologi di lusso, ma cresciuta nel punk più graffiante, la band Seriuosly Serious sembra aver preso molto sul serio i paradossi della Svizzera: mettono, infatti, in luce la precisione ostentata elvetica in contrasto con le ferite di un sistema borghese pieno di assurdità.
Nella tradizione filosofica la coincidentia oppositorum di Nicola Cusano è la capacità di trovare in ogni opposizione una sintesi superiore. Ed è ciò che fa questa punk band, giocando coi contrasti.
Capitanati dal carismatico Mr. Killjoy ( un bel figo), già noto per essere stato il frontman di una delle miglior tribute band svizzera dei Green Day, Seriously Serious mescola lo spirito ribelle del punk-rock californiano con atmosfere da salotto borghese, cravatte strette e giacche di velluto. I testi, impegnati e ironici, deliranti ma non frivoli, sono sostenuti da riff orecchiabilissimi in power chord e la voce del cantante è decisamene bellissima anche in concerto, cosa non da poco siccome molti musicisti incapaci cantano con auto-tune anche a San Remo. Oltre all’apprezzabile provocazione estetica-filosofica, questi ragazzi possiedono talento musicale. Le loro canzoni ( i testi sono opera loro) sono belle e piacevoli da ascoltare.
https://www.youtube.com/watch?v=n9JOe7wav3k&msockid=b72610fe602011f0bf79bd093c91abd4
Di forte impatto è la loro estetica, in abito bianco, per la gioia di vedere affondare la teoria del determinismo di classe proposta da Karl Marx.

Borghesi, proletari, ricche o povere, dopotutto, le persone hanno un po’ tutte gli stessi problemi mentali.
Dal debutto nel 2017 con Back in 69, la band non ha mai smesso di sorprendere. Il loro primo album Love & Other Candies è una dichiarazione d’amore ironica e corrosiva, mentre il secondo, Deal With It! (2018), spinge ancora di più sull’acceleratore. Ma è con il terzo disco, The Rise of Megalocity (2019), che il gruppo mostra tutta la sua ambizione artistica e il suo impegno critico: un’opera rock in dodici atti che esplora il tema più che mai attuale del potere concentrato nelle mani di un leader carismatico e potenzialmente folle. “E se un folle diventasse sindaco di una città?” – si chiedono i Seriously Serious – offrendo al pubblico una narrazione distopica dove il sogno della città perfetta si trasforma in incubo.

E non finisce qui. Tra i brani più emblematici della loro produzione, spicca la provocatoria Sugar Daddy, una sferzante analisi sociale in chiave pop-punk del culto dell’apparenza e delle relazioni mercificate: a 50 anni tutti vorrebbero essere ricchi e regalare borse costose a ventenni affamate di status. Una riflessione amara travestita da hit orecchiabile, come solo le migliori canzoni sanno essere.
L’evoluzione della band non ha conosciuto sosta: concerti in Svizzera, Francia, e persino a Camden Town (Londra), cinque album in sei anni, cambi di formazione, nuovi innesti e un’energia inesauribile. Dopo l’uscita di Coffee Time (2021) e il live acustico Camden Town à Bienne (2022), nel 2023 arriva Guess What?!, un concentrato di ironia, groove e brillantezza. E mentre il 2024 segna l’addio di due membri storici, il gruppo rinasce nel 2025 in una nuova formazione a tre con l’album Thanks For Nothing, già carico di aspettative.
Seriously Serious è più di una band: è un progetto artistico, un teatro musicale, una satira in giacca e cravatta su note spinose corrosive, come lo erano i testi dei Rancid californiani e di altre band americane nate per contestare il becero capitalismo americanista. Attraverso un’estetica vintage curata e mai casuale, la band porta in scena le contraddizioni della società contemporanea, le tensioni tra classi, le ossessioni per il denaro e l’apparenza, sempre con un sorriso beffardo sulle labbra e una chitarra elettrica tra le mani.
In un’epoca che si prende troppo sul serio, Seriously Serious è il cortocircuito di cui abbiamo bisogno.
