L’operazione rientra nella più ampia indagine anticorruzione promossa dal Parlamento Europeo e dall’OLAF, per evitare condotte che potrebbero favorire “potenze ostili” come Russia e Cina.

Sannino, oggi direttore della DG MENA della Commissione Europea, figura chiave della diplomazia dell’UE sin dai tempi della presidenza Prodi, è accusato — insieme alla Mogherini e a un dirigente del Collegio d’Europa di Bruges — di aver veicolato informazioni riservate per orientare l’assegnazione di un appalto destinato alla formazione dei futuri diplomatici europei. L’obiettivo, secondo gli inquirenti, era favorire la scuola guidata dalla stessa Mogherini per ottenere la gestione del nuovo istituto previsto a Gand.

Federica Mogherini – ha tradito la fiducia dell’UE rivelando informazioni sensibili

Il caso assume particolare rilevanza perché tocca figure già in passato al centro di sospetti di “intelligenza con i servizi russi”, come emerso nelle rivelazioni legate al Dossier Mitrokhin raccolte dal consulente Mario Scaramella e alle affermazioni di ex agenti come Gordievskij, Trofimov, Limarev e Litvinenko.

Dopo gli scandali che hanno coinvolto europarlamentari e il recente caso britannico di “alto tradimento a favore di Mosca”, l’azione della Procura Europea conferma una linea rigorosa: corruzione e controspionaggio sono oggi considerati ambiti inseparabili. Di fronte a potenziali vulnerabilità, Bruxelles privilegia arresti immediati e revoca delle immunità.