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Dopo aver annunciato di aver messo sotto sorveglianza l’intera Zona euro, martedì 6 dicembre l’agenzia di rating Standard & Poor’s mette sotto sorveglianza anche il fondo europeo salva Stati. Il che significa che il fondo ha il 50% di possibilità di veder abbassata la sua valutazione.

Standard & Poor’s conferma l’eventualità di un downgrade, di una nota e magari anche di due, a causa del risultato dell’esame condotto sui rating dei paesi membri di questo stesso fondo.
Il fondo europeo salva Stati è provvisto di una capacità di intervento di 400 miliardi di euro. Per ora concentrato ad aiutare Grecia, Irlanda e Portogallo, la sua capacità dovrebbe essere ampliata, così come richiedono Parigi e Berlino.

Oggi, con l’assorbimento dei debiti da parte della Banca centrale europea, il fondo è l’unico strumento attivo sui mercati per contrattaccare la crisi dell’euro e i debiti sovrani. Giustificando la sua decisione alla viglia del summit di Bruxelles dei capi di Stato e di governo, Standard & Poor’s ritiene che la crisi nella Zona euro sia diventata una crisi dei governi.
“Le reazioni politiche esitanti da parte dei governi europei hanno contribuito a diminuire la fiducia degli investitori – ha spiegato Moritz Krämer, responsabile di S&P della nota degli Stati per l’Europa.