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Dopo aver chiesto agli scienziati del Chuv di Losanna di recarsi a Ramallah per esaminare i resti riesumati di Yasser Arafat, alla ricerca di tracce di polonio, l’elemento radioattivo con il quale sarebbe stato avvelenato, ecco che le autorità palestinesi cambiano idea e decidono di non riesumare la salma.

E’ quanto si legge sul portale d’informazione JSS News.com : “Gli inquirenti palestinesi hanno dichiarato di voler esaminare i rapporti esatti del laboratorio svizzero prima di decidere se riesumare o meno la salma del leader palestinese, morto in un ospedale di Parigi l’11 novembre 2004.
(…) Dalla morte di Arafat diversi alti responsabili palestinesi hanno affermato che Israele lo aveva avvelenato, tesi che il governo di Tel Aviv ha sempre negato.
Nei giorni scorsi il presidente palestinese Mahmoud Abbas aveva deciso di riesumare la salma e aveva invitato un team del laboratorio del Chuv di Losanna a Ramallah per eseguire i test.
Abbas riteneva che i test sui resti della salma sono l’ultima possibilità di stabilire la verità, anche se diversi esperti hanno sostenuto che è ben troppo tardi per trovare elementi che diano risultati concludenti.

Ora, i membri del comitato palestinese organizzato per indagare sulla morte di Arafat hanno stabilito che è inopportuno riesumare la salma senza avere prima maggiori informazioni.
Questo stesso comitato ha pubblicato un rapporto sul trattamento medico di cui ha fatto oggetto Arafat nelle ultime settimane di vita.
Le note sulle cure dei dottori arabi convocati al suo quartiere generale di Ramallah mostrano che si era ammalato l’11 ottobre 2004, quando aveva iniziato a vomitare dopo la cena. Il suo stato di salute si era deteriorato nei 18 giorni seguenti. Aveva ricevuto diverse trasfusioni di sangue e il 29 ottobre era partito alla volta di Parigi, dove era morto l’11 novembre.
I dottori francesi avevano affermato che era deceduto a seguito di un’emorragia cerebrale massiccia e che soffriva di una malattia del sangue, conosciuta come coagulazione intravascolare disseminata.”