Ticinolive Lo schema sembrava sicuro. Al primo turno viene eliminato Morisoli. Al secondo Pini, incamerando il grosso dei voti di Morisoli, batte
Cattaneo. Ma Cattaneo ha vinto. Come mai?


Sergio Morisoli Personalmente pensavo che al primo turno fossero ognuno a un 1/3 con Cattaneo leggermente primo. Diciamo un po’ meno di 300 voti a Cattaneo e 500 metà e metà tra Pini e Michele Morisoli. Mi hanno sorpreso i pochi voti, 142, di Michele. Ho capito che qualcosa non quadrava nel centro sinistra. Qualcuno aveva promesso ma non mantenuto? Boh. Dopo il primo turno ho pensato che Rocco poteva farcela perché i voti di Morisoli, bastonato con soli 142 voti, non sarebbero andati tutti a Pini. La forte delusione nei fans fa poi votare “strano” al secondo turno, soprattutto se immediato e non c’è la possibilità di organizzarsi. In sostanza Rocco ha fatto molto bene tutti i suoi voti di “area”, circa 300, mentre i radicali hanno giocato malissimo pur avendo globalmente quasi 450 voti da gestire. Segno che non avevano un piano B organizzato qualora Morisoli o Pini fossero usciti al primo turno; o forse erano troppo sicuri di farcela e non l’hanno previsto. Ma queste sono speculazioni aritmetiche. Rocco ha vinto e basta!

Quanto ha pesato in favore di Rocco Cattaneo il fatto che egli fosse il candidato indicato dalla sezione PLR di Lugano?
SM Un certo peso l’ha avuto, ma non penso che Lugano abbia votato compatta per Rocco. Era troppo rischioso, qualora non avesse vinto bisognava avere un “second best”. Piuttosto Rocco ha vinto nel distretto luganese con le sue forze, perché è un imprenditore affermato, qualità molto apprezzata in queste zone, ed esprime le attese dell’economia. Inoltre Lugano da sola non penso sia più in grado di determinare le sorti del PLR cantonale. Non trascurerei anche il fatto che Rocco, forse, ha fatto più voti sopracenerini del previsto….

Quanto ha pesato contro Nicola Pini la vicenda FoxTown?
SM Penso che non abbia pesato nulla. Stamane, si stava eleggendo il nuovo presidente del PLR e non punendo Laura Sadis.

Per una volta ha vinto la “destra” del partito? È vero o è un’illusione ottica?
SM Ha vinto ma per un soffio e forse grazie a un grossolano errore tattico dei radicali. Non penso che siano stati talmente machiavellici da farlo vincere apposta con pochissimo distacco, per poi distruggere lui e definitivamente l’ala liberale in seguito. Non è un’illusione ottica, gli altri hanno perso pur avendo avuto dopo il primo turno i numeri per vincere. I liberali oggi hanno vinto.

Il PLR del 22 settembre 2012 quanto è diverso dal PLR del 10 aprile 2011?
SM Gianora non era un presidente radicale. Anzi, il suo programma elettorale di partito elaborato da Gerardo Rigozzi ed altri era forse il programma più di centro destra mai scritto. Sappiamo come finì. Oggi potremmo essere ad una sorta di “Gianora bis”, con una differenza sostanziale: gli avversari del presidente e dei liberali non hanno più nulla da demolire, l’hanno già fatto. Allora il problema era come ripartirsi il potere tra L e R, oggi è mantenere unito quel po’ che gli è rimasto.

La presidenza Cattaneo saprà recuperare al partito quella parte di consenso di destra liberale che era andato perduto?
SM Difficile dirlo, dipenderà di quanta acqua dovrà aggiungere al suo vino per tenere compatto il partito. Però, non esiste una destra liberale palese e identificabile di “apparato” che aspettava questo momento per rientrare; questi sono sempre rimasti nei ranghi del partito. Esiste invece una destra liberale di elettorato “non partitica” che però dà pochissimo peso alle strutture di partito e meno ancora alle dirigenze di partito: esprime un voto cosciente di opinione politica e non partitica. Sono nel 50% che non vota, nel 15% che vota senza intestazione, e poi l’x % vota Lega e un 5% vota UDC alle federali. Cattaneo riuscirà a non fare scappare chi era sulla soglia di casa e forse a rimotivare chi non ha mai abbandonato l’idea di un ribaltone liberale interno. Il partito oggi, almeno nell’apparato e nelle cariche è saldamente per 1/3 liberale e per 2/3 radicale (il centro non esiste, è un’invenzione) l’abbiamo visto oggi al primo turno; come detto, senza nulla togliere a Rocco che è un grande amico e un ottimo e degno vincitore, solo per un grossolano errore tattico il presidente è risultato essere un liberale.

Il partito ha superato il suo momento più critico e, sulla via del recupero, si avvia a riconquistare il primato?
SM Per certi versi il verdetto di oggi potrebbe addirittura accentuare la crisi, dipende da molte cose. Dagli hooligans delle due curve, dalla distribuzione di potere al vertice, dal pedaggio preteso dalla parte perdente di oggi, dal rapporto con l’unica consigliera di Stato e con il gruppo in Granconsiglio, dall’ostruzione interna, dalle alleanze esterne e da molte altre piccole grandi cose. Se l’obiettivo è elettorale, cioè la riconquista del secondo seggio in Governo, penso che ce la possano fare; mi sa che la Lega è già stufa di averne due… Ma se l’obiettivo invece è quello di riottenere il primato nel fare politica con la “P” maiuscola, quella delle idee, delle soluzioni, dei progetti e avere poi i numeri e le persone interne per poterla compattare e imporre o farsela accettare dagli altri, allora penso che la crisi potrebbe continuare a lungo. Paradossalmente è più facile vincere le elezioni che tornare a fare politica efficace. Le due cose sono drammaticamente molto diverse, non dipendono dai voti e non necessariamente sono sincronizzate.