Philippe Menut, ex-giornalista di France 2 e France 3, ha realizzato un documentario sulle cause e le conseguenze della crisi in Grecia.
Il suo reportage fa parlare i salariati, i militanti, gli economisti, i medici, i ministri, i disoccupati,… e tutti danno il loro punto di vista sulla crisi, testimoniando la resistenza e la solidarietà del popolo greco.

La pellicola di Menut espone una serie di manipolazioni mediatiche che cercano di giustificare una vera guerra economica e sociale contro la Grecia. Una manipolazione in cui i cittadini greci vengono presentati come i responsabili di una situazione di crisi di cui, invece, sono vittime.

Questa manipolazione, spiega Menut, ha lo scopo di nascondere la politica economica che attua un’austerità spaventosa nei confronti del popolo greco e dei servizi, con un trasferimento massiccio di capitale pubblico verso la speculazione internazionale. Denaro pubblico greco ed europeo.

245 miliardi di euro sono stati versati in un cosiddetto piano europeo di salvataggio, del quale i greci e l’economia greca non hanno praticamente beneficiato. Queste enormi somme di denaro vanno direttamente nelle tasche dei creditori del debito pubblico greco, creditori che hanno concesso prestiti a tassi superiori al 20%.

Tutto questo è organizzato dagli emissari della Troïka, mandati dal Fondo monetario internazionale, dalla Commissione europea e dalla Banca centrale europea. Sono questi tre enti i veri padroni della Grecia.

Quando si parla del debito della Grecia, sembra che la Germania faccia di tutto per nascondere il fatto che, dalla Seconda guerra mondiale, il governo tedesco deve molti soldi al governo di Atene. Si tratta del risarcimento dei danni di guerra e di un prestito che i nazisti avevano preteso con la forza dalla Banca di Atene. In totale, la Germania deve alla Grecia 162 miliardi di euro.

Uno dei medici che testimoniano nel documentario di Philippe Menut, spiega che la chiusura di sette ospedali a Atene significa che sempre più persone hanno scelto di morire nelle strade. L’impatto delle misure di austerità in Grecia, in particolare nel settore sanitario, è apocalittico.
Una sola cifra sarebbe sufficiente : dall’inizio dell’applicazione dell’austerità imposta dalla Troika, nel paese la mortalità infantile è aumentata del 43%.

In Grecia, ma anche nella Zona euro in crisi, la sanità è l’obiettivo principale delle riduzioni di bilancio. Vengono modulati i percorsi di cura, ridotti o cancellati i rimborsi, ecc. Gli ospedali che restano aperti funzionano male, a causa della mancanza di fondi, di medicinali e di apparecchiature.

Menut sostiene che l’intera Zona euro è chiamata in causa dalla crisi greca. La Grecia è un laboratorio per sperimentare politiche spaventose su un piccolo paese (11 milioni di abitanti), politiche attuate in nome di un debito gonfiato artificialmente.
Dall’inizio delle riforme, imposte dalla Troika “per rispondere alla crisi”, il debito greco è salito del 50% e la disoccupazione è passata dal 10% al 28%. E queste politiche proseguono.

(Fonte : Publico.es)