Questa è la parte finale di una lunga intervista. Il nostro intervistato Diego Zanoni, imprenditore nel settore aereo, si è rivelato impietoso e veemente. Noi non abbiamo toccato una virgola perché il pensiero espresso doveva essere il suo e solo il suo.

Immaginiamo che queste dure critiche non saranno da tutti benissimo accolte. Scritti in replica ed eventuali confutazioni saranno integralmente ospitati. Il rischio di conferire un minimo di “visibilità” al portale è fastidioso e inquietante ma dev’essere virilmente affrontato (da coloro che intendono replicare).

Amiamo la nostra Città, dove siamo nati e sempre abbiamo vissuto, e amiamo il suo piccolo aeroporto; ma che cosa ci riserva il futuro?

Intervista di Francesco De Maria.

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Lei sa che nel mese di settembre il Consiglio comunale di Lugano dovrà votare sulla proposta di investire 21 milioni in migliorie ed ampliamenti dell’aeroporto? Sarà un decisivo passo avanti?

DZ  Gli aeroporti diventano fondamentali solo quando stanno per chiudere. Troppo importanti per la identità di una comunità e devono stare in piedi,costi quel che costi. Se chiudono salta un minuto dopo il Sindaco con tutta la giunta e Lugano non fa differenza. [Non salterà un bel niente, ndR] Premesso questo che rende la idea penso che spendere 20 milioni o 100 per una struttura pubblica non deve essere un problema. Se questi soldi vengono spesi per assumere altre persone, per migliorare la qualita’ della vita e per creare grande indotto e servizi ben vengano. Anche se un aeroporto pubblico perde soldi ma crea ricchezza sotto altre forme, ben venga la spesa. Se un Comune utilizza il denaro dei cittadini per creare prosperita’ ben venga la spesa. Ma a Lugano, da quello che ho potuto leggere e capire il finanzia]mento serve per dare lustro all’aeroporto, per costruire capannoni e infrastrutture non per sviluppare servizi ed incentivare l’indotto. Capisco che il traffico business potrebbe essere una ottima opportunita’, ma non si possono utilizzare i soldi dei contribuenti per costruire un grande hotel e poi sperare che la gente ci vada, non e’ il giusto modo di usare coscientemente il denaro pubblico, perche’ la collettivita’ non ne usufruisce. Ho letto di ampliamenti e nuovi hangar per i jet ma hanno i contratti di prelazione coi futuri interessati? Hanno accordi già sottoscritti e collaborazioni certe che consentano alla società di gestione rendite certe e costanti? Oppure fanno e poi sperano facendo ricadere sui contribuenti il rischio di impresa? Se fanno come i costruttori che già vendono sulla carta gli immobili e man mano si finanziano allora anzichè 21 milioni ben vengano anche 30, ma in realtà credo che questo ennesimo finanziamento serva semplicemente a “tappare i buchi” , a pagare stipendi e maestranze e come si dice: a tirare il fiato, un aiuto di stato insomma, inutile per tutto il resto. Una ultima cosa mi perdoni, ma un aeroporto comunale che ha il sindaco nel consiglio di amministrazione può avere finanziamenti deliberati dal comune in cui il sindaco è in carica? In Svizzera esiste il conflitto di interesse? [Qui la Redazione si permette di obiettare: il Sindaco non siede nel CdA a titolo personale. Egli rappresenta la Città]

TRE SOLUZIONI A BREVE MEDIO E LUNGO TERMINE.
Quelle a lungo termine sono consequenziali alle prime due:
Aprire l’aeroporto a open day per le famiglie, seminari, visite ed airshow, incentivare una ristorazione di qualità e come detto accogliere gli animali che sono sempre più compagni di vita delle persone oltre che una ottima vetrina. Accordi con enti turismo e associazioni di categoria e coi casinò della regione, aprire destinazioni come Parigi Londra Roma Barcellona Bucarest e Russia per esempio. Incentivare con una politica di marketing internazionale il marchio “Turismo in Ticino” sempre più fondamentale con la finanza in grave crisi e con un turismo lowcost da week end che muove 160 milioni di persone. Incentivare l’uso del car sharing in aeroporto con auto economiche sponsorizzate dalle attività commerciali e pagate dal Comune. I taxi devono costare poco ma essere garantiti da corse continue e così i noleggi auto. Il turismo è una risorsa ormai necessaria, la piazza finanziaria non esiste più (!) e il turismo si incentiva. Qui bisogna spendere i soldi e contemporaneamente adeguare Agno, non adeguare Agno e poi forse pensarci. Incentivare le Aziende a investire in Ticino e aiutarle finanziariamente soprattutto nel settore della ricerca e sviluppo. Ma devi avere rotte aeree sennò vengono ad investire solo imprenditori frontalieri il cui bacino si è ormai assottigliato. Insomma è come avere una Azienda che produce o fornisce servizi. Devi fare indagini di mercato per uscire con un prodotto poi cerchi clienti e inizi a venderlo, non fai il contrario. Così è più o meno un aeroporto, fai una indagine di mercato, scegli i prodotti e poi usi l’aeroporto per fare venire qui i tuoi clienti.

DIPENDENTI LUGANO AGNO…
Ho letto delle gravi insofferenze che ci sono tra i dipendenti. Questo per esempio e’ competenza del Direttore, solo sua. I motivi non li conosco, ma per avere attriti con 70 dipendenti che potrebbero entrare tutti a casa sua veramente devi metterci impegno. Bisognerebbe chiedere a loro, magari con l’anonimato visto e considerato che i dipendenti quando la situazione diventa complicata diventano sempre il cesso privato del dirigente perseguitato di turno e restano soli in balia dei ricatti. Vanno aiutati, sono persone, almeno ascoltati, forse hanno torto o ragione ma non si possono strumentalizzare! Così Storia vecchia si ripete, vedi Alitalia.

Appunto… Alitalia, che ne pensa?

DZ  Penso che 12 miliardi di Euro buttati nel cesso in 20 anni per avere una compagnia aerea fallita che vale 230 milioni aerei compresi è una delle massime espressioni del migliore made in Italy. Cosa vuole che pensi è una vergogna nazionale, consideri che i tre commissari giudiziali se risanano la compagnia percepiranno 5 milioni a testa e se non ci riescono solo 1.5. Non succederà nulla, con 13 mila dipendenti e altri 30 mila dell’indotto i costi sociali sarebbero di gran lunga maggiori a quelli finanziari. Saranno solo i fornitori e le aziende o compagnie partner a pagare un caro prezzo perché non riceveranno un centesimo. Il resto è storia all’italiana coi soliti manager che sono o collusi o incapaci o idioti, regola universale sempre più internazionale però. Io sono per la prima voce, del resto: a pensare male si fa peccato ma spesso si azzecca.

C’è qualcosa di importante che non abbiamo detto? Parli ora o mai più!

DZ  Sì, dopo Zeman provateci con Spalletti che la Roma ha liquidato pure lui.

Fine dell’intervista. Esclusiva di Ticinolive.