Giovane, paffuto, sadico. All’immaginario occidentale il dittatore della Corea del Nord, Kim Jong-un appare così, almeno a una lettura superficiale. Eppure, in meno di un anno Kim è riuscito a terrorizzare USA e Cina e a creare contrasti tra il Giappone e la Corea del Sud, quando tutto sembrava tornato tranquillo.

Non solo un irrazionale guerrafondaio, dunque, ma un “fine stratega travestito da pazzo”, come lo ha definito Antonio Fiori, Professore di politica e Istituzioni della Corea dell’Università di Bologna.

  1. Con Kim, figlio del dittatore Caro Leader, la Repubblica Democratica di Corea è diventata a tutti gli effetti una potenza nucleare.
  2.   L’esercito coreano conta 1,5 milioni di soldati attivi, oltre a 5 milioni di ausiliari.
  3. lo sviluppo tecnologico sul piano nucleare si dimostra sempre più potente.
  4. La crescita economica della Corea dopo la dittatura del 33enne Kim è sempre più forte, essendo per l’appunto cresciuta dall’1% al 4%.
  5. Il prestigio popolare di Kim e signora in pubblico è sempre più alto. Il popolo coreano non vedrebbe dunque Jon-un come un pericoloso dittatore così come lo vedrebbe l’occidente, bensì come volto a fare gli interessi del suo popolo. Anche a costo di scelte esplosive.