Riceviamo e pubblichiamo. Il testo non impegna la Redazione.

INTERPELLANZA

Martedì 24 luglio 2018 sulle centinaia di migliaia di prime pagine del quotidiano “Blick” si legge come notizia di apertura: “Locarno caccia gli svizzero tedeschi”. Ad aver ispirato il giornale a pagamento più letto della confederazione è stato un comunicato stampa emanato per conto della Park Hotel Delta AG, all’interno del quale si può leggere come titolo introduttivo: “Locarno rimanda a casa la Svizzera tedesca”. Lo scritto indirizzato ai principali media di tutta la nazione riporta anche la dichiarazione, reiterata sia nella conferenza stampa che in dichiarazioni rilasciate sui media, del legale della società Fulvio Pelli, che viene presentato come l’ex Presidente del Partito Liberale Radicale della Svizzera e che afferma: “il Municipio di Locarno lancia un segnale nefasto in direzione della Svizzera tedesca, ovvero di una regione alla quale la città di Locarno deve la maggior parte del proprio benessere. Il segnale è questo: se oggi volete stabilirvi da noi non siete più i benvenuti».

Perché questo attacco? Da anni è in corso un contenzioso fra la città e la società Park Hotel Delta. Il tema della discordia, in massima sintesi, si può riassumere in una diversa interpretazione riguardante il piano regolatore (comparto ad utilizzo esclusivamente alberghiero), a detta del Municipio le recenti costruzioni edificate dal Park Hotel Delta sono utilizzabili solo come Apparthotel, mentre la società pur essendo stata informata a diverse riprese dal Municipio ha venduto gli appartamenti con scopo residenziale.

Senza voler entrare nei dettagli della vertenza (se la società lo riterrà opportuno avrà ulteriori vie giudiziarie da intraprendere per far valere le proprie ragioni), appare chiaro come nelle azioni della città non vi è nessuna discriminazione “degli svizzero tedeschi”, come fa invece intendere la società alberghiera. La città di Locarno è tenuta a far rispettare la legge, in eguale misura sia che siano nei confronti di persone ticinesi, italiane, russe o svizzero tedesche.
Appare evidente come il comunicato stampa sia stato redatto con un chiaro obiettivo, quello di fare pressioni sull’esecutivo di Locarno affinché riveda la sua decisione. Pressioni che nei piani dei dirigenti del Park Hotel Delta dovrebbero arrivare anche dal legislativo, lo si evince dall’email destinata a tutti i membri di questo consesso (che si era già chinato sul tema con ben 5 atti parlamentari) e nella quale il Signor Ambrosoli, in rappresentanza della società di famiglia, scrive: “forse però anche il Consiglio comunale può avere qualcosa da dire, se si tratta di evitare alla Città importanti procedure di risarcimento dei danni che si stanno realizzando.”

In una sorta di avvertimento, volto a mostrare la propria forza mediatica, il comunicato stampa strumentalizza impropriamente una situazione circoscritta a poche persone, generalizzando ad un’intero gruppo culturale (gli svizzero tedeschi) in modo da colpire l’immagine della città, apostrofandola come ostile a quella categoria di persone che, come dice consapevolmente il comunicato stampa, rappresenta uno dei target più importanti per il turismo della regione. Un gruppo di persone e di potenziali turisti per i quali la città, gli albergatori, i ristoratori, le associazioni di promozione del turismo fanno il massimo, investendo anche dei soldi in marketing, per promuovere un’immagine e delle esperienze sempre più positive e accoglienti.

Purtroppo per la città e per tutta la regione di Locarno, questa prima mossa escogitata dalla società Park Hotel Delta e dai loro consiglieri, ha centrato il segno. Riprendendo le loro sciagurate e generalizzate frasi diffamatorie, il principale quotidiano svizzero e molti altri media hanno riportato le affermazioni di chi dipinge la città di Locarno come un luogo inospitale per gli svizzero tedeschi. Penso che le formulazioni strumentali e inesatte espresse dal comunicato stampa, chiaramente volute, abbiano creato un grave danno di immagine alla nostra città.

Come auspicato dal Signor Ambrosoli, quali membri del consiglio comunale con questo atto parlamentare riteniamo sì di aver qualcosa da dire: Locarno non si piega alle vostre minacce di colpire la nostra immagine e le nostre finanze. Locarno non cambia interpretazione della legge, di punto in bianco, solo per favorire il business di una ricca famiglia, supportata dai suoi potenti agganci politici. Locarno caccia la prepotenza, le pressioni politiche e mediatiche intimidatorie, non gli svizzero tedeschi.

Crediamo nello Stato di diritto e con i mezzi di cui esso ci dota agiamo. Le vertenze legali vanno risolte nelle apposite sedi, non con tentativi di delegittimazione e manipolazione.

Fatte queste premesse con la presente interrogazione chiediamo:
1. il Municipio è concorde con gli scriventi consiglieri comunali nell’asserire che la città di Locarno ha subito, a causa di questa mossa mediatica architettata dalla società Park Hotel Delta e dai loro consulenti, un grave danno di immagine?
2. Vi è la possibilità di intentare causa legale nei confronti della società Park Hotel Delta, affinchè venga chiesto un risarcimento per i danni d’immagine che le dichiarazioni diffamanti hanno provocato?
3. Se ci fosse la possibilità di agire legalmente, questa via verrebbe intrapresa? Se no, perché?

Fabrizio Sirica (PS)
Matteo Buzzi (Verdi)
Pierluigi Zanchi (Verdi)
Aron D’Errico (Lega)
Damiano Selcioni (PS)