Il Consigliere di Stato di Ginevra, Pierre Maudet, sotto i riflettori perché al centro di indagini in corso, ha ottenuto la fiducia da parte dei delegati del partito FDP ginevrino, durante una riunione straordinaria di 715 membri.

Con 341 voti a favore, 56 astenuti e 318 contrari Maudet mantiene di misura il sostegno dei delegati della base del partito liberale-radicale del Cantone Ginevra. Ma il PLR svizzero non cambia posizione malgrado questa votazione e continua a chiedere le sue dimissioni da consigliere. Anzi la presidente, Petra Gössi, è convinta che questa votazione porti a una crisi del PLR ginevrino, mettendo a rischio il lavoro fatto in molti anni, visto che il comportamento di Maudet non corrisponde ai valori del partito e che la fiducia oramai si è deteriorata.

Il voto, che è stato segreto, è stato preceduto da un dibattito altamente emotivo dove Maudet ha più volte chiesto scusa all’Assemblea generale del partito per le sue bugie e le sue cattive condotte. “Non mi scuso per motivi di forma o di cortesia. Dobbiamo dare l’esempio, ma questo non significa essere infallibili”, ha sostenuto Maudet, che ha voglia di continuare a servire politicamente Ginevra, davanti alla platea dei delegati.

Il partito ginevrino adesso è profondamente diviso. Il giudizio ginevrino si è basato da una parte sul fatto che Maudet ancora non è sia stato condannato e dall’altra sul fatto di aver mentito al Consiglio di Stato, alla stampa e agli elettori. Verdetto che ha portato ieri alle dimissioni del presidente del partito liberale ginevrino, Alexandre de Senarclens, che non ha accettato questa delibera, dato che aveva chiesto sia personalmente che formalmente a Maudet di dimettersi.

“Pierre ci ha tradito mentendo per mesi” ha detto De Senarclens, che alla stampa aveva annunciato più volte le sue dimissioni se fosse stata sconfessata dalla base la leadership del partito.

Ora bisognerà nominare un nuovo presidente del PLR ginevrino, mentre Maudet esce rafforzato da questa votazione non essendoci più la necessità di dimettersi. Ha dunque la possibilità di andare avanti, tanto è vero che fa la prima mossa in contropiede già all’indomani della votazione.

Maudet, ha infatti inoltrato oggi al Ministero pubblico, tramite i suoi avvocati, una domanda di ricusazione dei procuratori che stanno indagando su di lui perché sarebbe stata commessa una violazione del segreto d’ufficio.

Ma il Ministero pubblico non lo molla. La Procura sta indagando ora anche sui rapporti che Maudet ha intrattenuto con il gruppo alberghiero ginevrino Manotel, chiedendo al Gran Consiglio l’estensione dell’autorizzazione a perseguirlo sempre per lo stesso motivo: prestazioni finanziarie di cui avrebbe beneficiato.

Bisogna infine sottolineare che il Consiglio di Stato ginevrino (7 membri) si mostra ora, più che mai, avverso a Maudet, che è stato privato della carica di presidente e non ha più alcuna funzione in seno all’Esecutivo.