LETTERA APERTA

Onorevole Gobbi, mi rivolgo a lei con una lettera aperta perché l’argomento è di interesse cantonale. Il 25 marzo il Municipio di Astano chiederà nuovamente ai suoi cittadini di accettare un moltiplicatore del 110% motivandolo con l’assunzione di responsabilità per il dissesto finanziario comunale per cause strutturali e non di gestione (anche se poco accorta). Sono certo converrà che avere solo pochi abitanti, in maggioranza del ceto medio e basso, non è una colpa, e nemmeno è una colpa voler vivere nel proprio comune nonostante gli scarsi servizi e le difficoltà viarie per raggiungerlo. Il Cantone ha chiesto giustamente agli astanesi un gesto di responsabilità per risolvere la situazione.

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Purtroppo l’ennesima proposta del Municipio di portare il moltiplicatore al 110% non è assolutamente un’assunzione di responsabilità. Per intenderci hanno proposto il 110% solo per paura che il Cantone imponga di più. Chi voterà il 105% lo farà per risparmiare e chi il 101% per risparmiare di più, ma di vera assunzione di responsabilità che sta nella ricerca di soluzioni nemmeno l’ombra. È evidente che rendere ancora meno attrattivo Astano non farà più arrivare nuovi validi contribuenti e allontanerà quelli esistenti peggiorando così esponenzialmente la situazione, inoltre anche la matematica ci dice che il 110% proprio per i motivi strutturali riconosciti non risolverebbe assolutamente nulla. E allora cosa fare? Lei stesso lo ha indicato e auspicato sollecitando il Municipio di Astano e la commissione della gestione a proporre soluzioni alternative all’imposizione di un controproducente moltiplicatore superiore al 100%.

Infatti migliorare la situazione è possibile, ad esempio con un minuzioso esame di tutte le spese riducendole esclusivamente all’indispensabile: può sembrare poco, ma in una realtà così piccola ogni centesimo fa la differenza. Inoltre vi è la possibilità di dotarsi di un regolamento comunale sui posteggi pubblici, ad esempio simile a quello di Melide, che porterebbe ulteriori entrate al comune senza penalizzare i cittadini e il turismo ma semplicemente facendo pagare un servizio a chi ne usufruisce.

E ancora, Astano è proprietario del laghetto che se ceduto a determinate condizioni al Cantone, potrebbe con investimenti attualmente impensabili per il comune ritornare attrattivo come un tempo a beneficio di Astano, dell’intero Malcantone e dunque di tutto il Ticino. La strada delle aggregazioni è stata tracciata poche settimane fa col piano a ventisette Comuni, il Cantone lo sappiamo ha le leve legali per imporre un moltiplicatore superiore al 100% ma sappiamo anche che le ha per imporre l’inclusione di un comune in un’aggregazione. In futuro Astano non potrà essere escluso dalle aggregazioni ma imporre agli altri comuni di accollarsi Astano con un moltiplicatore superiore al 100% e i conti comunque in rosso sarà impresa ardua e scomoda.

Meglio sarebbe sostenere la popolazione di Astano perché questa situazione non si avveri. Ad esempio al pensionamento (dietro l’angolo) del segretario comunale, invece della sostituzione si potrebbe passare ad un’amministrazione congiunta interessante anche per i comuni limitrofi che abbasserebbe gran parte delle attuali spese comunali, il tutto in attesa di un’ineluttabile aggregazione che non verrebbe così inficiata da una situazione peggiore dell’attuale. Insomma in poche righe ho elencato alcune possibilità tutte migliori al superamento di quella soglia del 100% che nulla ha a che vedere con solidarietà, progettualità, sostegno e promozione delle zone discoste e già fortemente penalizzate del Ticino. Per questo confido in un suo cenno di apertura e disponibilità al dialogo affinché si possa insieme costruire un futuro aggregativo per Astano, al posto magari di uno sterile confronto sul piano legale per ottenere effimere vittorie. La ringrazio sin da ora per l’attenzione che vorrà dedicarmi e confido in una risposta prima dell’assemblea che si terrà il 25 marzo 2019.

Andrea Genola primo firmatario “consigliere Comunale” di Astano