Interrogazione

Il Direttore della CSIA può fare “il bello e attivo tempo” a piacimento?

In questi giorni la notizia del rimpatrio forzato del giovane Mark e famiglia è stata più volte citata nei vari organi d’informazione.

Pure molti studenti CSIA, compagni di scuola di Mark, hanno manifestato, e continuano a farlo, contro questa decisione di rimpatrio ordinato da parte della Segreteria di Stato della migrazione del Ticino.

Dopo una prima protesta da parte di alcuni compagni di Mark fuori dal carcere la Farera, il giorno prima del rimpatrio forzato in Ucraina, una cinquantina di ragazzi, compagni di classe del 19enne ucraino studente della CSIA di Lugano, nel giorno del rimpatrio, sono sfilati lungo il viale della Stazione a Bellinzona brandendo striscioni ed urlando slogan.
Umanamente posso anche capire la rabbia dei ragazzi, compagni di scuola di Mark, ma non posso assolutamente condividere l’atteggiamento del Direttore della CSIA che ha annunciato agli studenti di quell’istituto che le lezioni erano sospese per solidarietà verso lo studente rimpatriato.

Dopo questa breve premessa chiedo quanto segue al Lodevole Consiglio di Stato:

1. Il Consiglio di Stato ritiene corretto che un Direttore, che dovrebbe essere super partes, si prenda la libertà di sospendere le lezioni per dar la possibilità ai propri studenti di manifestare contro una decisione intrapresa da parte delle autorità?

2. Ritiene normale il Consiglio di Stato che il Direttore della CSIA inculchi le sue idee politiche a tutti gli studenti? Non dovrebbe evitare di agitare o fomentare i propri studenti?

3. Tutti i ragazzi hanno accettato questa decisione da parte del Direttore, o magari, qualcuno di essi avrebbe voluto far lezione regolarmente?

4. Come verranno giustificate le assenze dalle ore di lezione? Sarà il Direttore a giustificarle per tutti?

Massimiliano Robbiani, deputato al Gran Consiglio