Riceviamo e pubblichiamo questo atto parlamentare sottoscritto da ben 13 deputati.

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INTERROGAZIONE AL CDS

In un giorno qualunque, facendo la spesa, mi sono imbattuta in un nuovo e bizzarro (!) volantino.

Tale volantino richiama alla mente – per lo stile e il contenuto – una pubblicità anni ’90 italiana, molto in voga in quel periodo, che veicolava una “scuola” parallela di aiuto/supporto allo studio.

Tale istituto – per dirlo in parole povere – correva in soccorso dello studente che, per scarsa inclinazione allo studio, approccio sbagliato (a loro dire!) del docente nell’insegnamento o ancora vicissitudini personali varie, non riusciva a ottenere il tanto agognato diploma di studi.

“Ça va sans dire” il successo era assicurato grazie all’innovativo approccio dei tutor e di comode e vantaggiose forme di rateizzazione del pagamento.

Ora, anche su suolo ticinese è approdata una scuola simile, la “Clinical Pedagogy Center Ticino”, analoga per contenuti, ma che, come si può notare dall’offerta online, propone anche una certa “diversificazione”, soprattutto di tipo clinico rispetto ai tempi che furono.

Il Centro, attraverso un linguaggio e una grafica accattivante, si presenta al genitore che, disperato per gli insuccessi della/del figlia/o, è alla ricerca di soluzioni valide e concrete.

Se una volta ci si rivolgeva all’ex docente di turno per “lezioni di recupero” oggi, per alcuni genitori, ciò pare non bastare più e infatti, soluzioni come quelle qui proposte di seguito, appaiono come una cosiddetta manna dal cielo (anche per i prezzi che non vengono declamati, ma lasciano intendere siano molto convenienti).

Nello specifico possiamo notare che tale centro si focalizzerebbe su:

  • disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Anche se le Direttive del DECS per le scuole sono molto chiare in materia per supportare gli allievi con tali disturbi2
  • clima di classe
  • supporto e potenziamento
  • avvocatura e intermediazione
  • laboratori attivi
  • workshops genitorialità
  • supporto e potenziamento allo studio

Tale centro si avvale di valutazioni scientifiche secondo i propri (!) standard di Pedagogia clinica integrata; il tutto è ovviamente esclusivo!

Offre progetti individuali di percorso per i disturbi del DSA, quindi lasciando intendere di avere a disposizione qualcuno – tipo logopedisti, psicologi, terapisti – che offre consulenza e supporto.

Sul sito si snocciolano numeri [25 materie offerte, 750 (!) unità didattiche tra cui 9 docenti (la cui identità e le cui competenze sono sconosciute) e 3 persone (con quali competenze e quali autorizzazioni?) che farebbero tutoraggio nelle scuole, quindi che insegnerebbero (?) ai nostri insegnanti come insegnare!

Offrono anche, come esposto poc’anzi, l’avvocatura e l’intermediazione per riportare “serenità” nelle controversie educative, lasciando quindi intendere di avere un avvocato mediatore a disposizione. Interessante poi che la maggior parte delle fotografie siano oscurate per non essere forse riconosciuti (?).

Insomma, il succo del discorso è che, grazie alla loro esperienza professionale di ampio respiro, hanno acquisito autorevolezza e sono efficaci nel risolvere i problemi in seno alle scuole e con i docenti.

Parlando con alcune mamme della regione, sono venuta a conoscenza che alcune loro amiche ci sono cascate con tutte le scarpe. Addirittura, pare che i “docenti”/proprietari di tale centro mettano una certa pressione ai docenti delle scuole frequentate dai loro figli affinché modifichino il loro metodo di insegnamento, addirittura proponendo o pretendendo – come nei peggiori metodi staliniani di presenziare durante le lezioni (clima di classe), per bacchettare i nostri insegnanti per come mal conducono la lezione o per colloqui con docenti o direttori per “rieducarli”.

Su Zefix – Indice Centrale delle ditte la “Clinical Pedagogy Center Ticino” è una società a garanzia limitata che opera nel ramo “altri servizi sociali”. Fondata il 25.09.2019, ha modificato dopo cinque mesi i propri statuti, il 03.10.2019, come “Clinical Pedagogy International Sagl”.

Ma oltre a risiedere nel comparto industriale del Comune di Mezzovico-Vira – quindi con locali assolutamente non adeguati agli scopi promossi e promessi – con altre otto ditte, qual è lo scopo della società? Sempre su Zefix troviamo anche lo scopo dell’azienda per esteso e quello che salta all’occhio è che oltre allo scopo principe (?) vi è una deviazione da ciò davvero interessante, ovvero “…La società può altresì costituire succursali in Svizzera e all’estero, partecipare a imprese in Svizzera e all’estero, eseguire tutte le operazioni commerciali o finanziarie ritenute utili o connesse al fine di concludere accordi e contratti idonei a promuovere lo scopo della società o che sono collegati direttamente o indirettamente con lo scopo della società, acquisire società di qualsiasi genere. La società può acquistare, amministrare, gravare o vendere proprietà, brevetti e Iicenze di ogni genere. Può inoltre acquistare mobili e immobili in Svizzera che all’estero”.

Insomma, o è l’una (si occupano della formazione) o l’altra (si occupano di immobiliare, vendita brevetti, ecc.).

Ritenendo inaccettabile una tale situazione, per prevenire future istallazioni di scuole, centri o cliniche che nulla hanno a che vedere con il nostro sistema scolastico, ma soprattutto per tutelare la nostra scuola, i nostri docenti, genitori e studenti ignari da tali sistemi, chiedo al Consiglio di Stato di rispondere alle seguenti domande.

  1. Il Consiglio di Stato è a conoscenza dell’esistenza della “Clinical Pedagogy International Sagl”? Ha rilasciato autorizzazioni per l’esercizio di tali funzioni? È in corso un eventuale rilascio d’autorizzazione?
  2. Il Consiglio di Stato ha ricevuto segnalazioni da parte di docenti o istituti scolastici in merito a pressioni di tale azienda? Se sì, quali sono le sedi che hanno segnalato il problema e come si è attivato il DECS?
  3. Il Consiglio di Stato, dopo tali segnalazioni, qualora non avesse rilasciato alcun tipo di autorizzazione, ha provveduto a emanare una circolare o delle direttive verso i propri istituti affinché sappiano come comportarsi a fronte di queste incursioni nel loro operato?
  4. Com’è possibile che queste persone, all’apparenza senza formazione, autorizzazione e quant’altro, riescano a insinuarsi nel nostro tessuto scolastico e a dare pure lezioni ai nostri docenti, i quali sono già ampiamente monitorati sia dal DECS che dalle proprie direzioni?
  5. Chi sono i nove docenti (nome, cognome, domicilio) e le tre (nome, cognome, domicilio) che fanno tutoraggio nelle scuole? Qual è la loro formazione? Che tipo di permesso possiedono per esercitare le funzioni che apparentemente ricoprono?
  6. I proprietari, i docenti e le tre persone di tutoraggio che tipologia di permesso posseggono – secondo la LStr se non cittadini svizzeri – per potere esercitare in Ticino?
  7. Vista la doppia finalità – a statuto – di tale società, vista anche la seconda di compravendita di brevetti, acquisizione di società di qualsiasi genere, , non vi è il rischio che sia una facciata per altre attività?
  8. Quali sono le tariffe per ogni tipo di proposta (vedi lista nel testo dell’interrogazione)? Tale azienda sottostà a un CNL? Se sì, viste le tariffe, non vi è rischio di dumping salariale vista l’introduzione del salario minimo?
  9. Tale azienda, propone anche l’avvocatura scolastica, lasciando intendere di avere o di appoggiarsi ad avvocati per mediare conflitti educativi tra scuola e genitori. Visto che, anche in questo caso, non viene specificato chi siano tali avvocati o quale sia lo studio, non crede il Consiglio di Stato che sia qualcosa al limite della legalità (come in fondo, all’apparenza, tutto quanto proposto dall’impresa)?
  10. Cosa intende fare il Consiglio di Stato per arginare il fenomeno di queste aziende che apparentemente offrono supporto allo studio, ma le cui finalità sono ben lontane da ciò e altresì dalla nostra cultura?
  11. I genitori che ritenessero di essere stati ingannati da tale azienda o che avessero problemi con i docenti o l’istituto scolastico di riferimento, a chi possono rivolgersi per un aiuto/supporto in materia?

Lara Filippini

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