Il ritrovamento consiste in un “busto di un bambino totalmente irriconoscibile.”

Caronia, Messina. Sono stati ritrovati resti ossei di un cadavere di un bambino irriconoscibile, con una maglietta molto simile a quella che il piccolo Gioele, figlio di Viviana Parisi, indossava il giorno della scomparsa. Al 99%, purtroppo, si tratta dei resti del bambino scomparso il 3 agosto scorso, assieme alla madre, ritrovata, cinque giorni più tardi, cadavere sotto un traliccio, col volto sfigurato ed irriconoscibile.

Questa mattina trecento volontari avevano risposto all’appello di Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi, che aveva chiesto di aiutarlo a cercare il suo bambino, non senza polemiche nei confronti delle ricerche effettuate dalle autorità che, a detta dei famigliari di Viviana, non erano state efficienti.

E proprio uno dei volontari, carabiniere in pensione, intorno a mezzogiorno, ha dato l’allarme per aver rinvenuto dei resti umani, provenienti con tutta probabilità dal corpo di un bambino, irriconoscibile. Accanto alle ossa sono state rinvenute una maglietta, molto simile a quella che indossava Gioele al momento della scomparsa e un paio di slip.

Occorrerà il test del DNA nonché il riconoscimento da parte dei familiari per indicare se i resti appartengano a Gioele anche se, come detto dagli esperti, al 99% sono del piccolo.

Sul posto sono intervenuti il procuratore di Patti Angelo Cavallo, il medico legale Elena Ventura Spagnolo e la geologa nominata dal procuratore come esperta.

Come ha detto il medico legale a “Chi l’ha visto” l’autopsia del cadavere di Viviana Parisi ha ancora molto da rivelare, sono infatti attesi molteplici esami. Resta l’enigma di cosa abbia fatto Viviana, partita per Milazzo, nei venti minuti in cui ha sostato a Sant’Agata, per poi ripartire e incorrere nell’incidente a Caronia, dove poi avrebbe scavalcato il guard rail, con Gioele in braccio: ad averla vista, solo due fidanzati, che testimoniano come fosse “in preda al panico” e che, apparentemente, non fuggisse da nessuno. I due uomini sul furgone incidentato da Viviana, invece, non avrebbero visto niente: raggiunta la vettura della donna, l’avrebbero trovata vuota, con denaro e chiavi all’interno.

Infine, i macabri quesiti senza risposta: perché il corpo di Viviana era senza volto? Perché non indossava le scarpe, le quali, pulite e poco graffiate, giacevano entrambe vicino al corpo? Perché indossava solo un calzino? Si arrampicò al traliccio, per gettarvisi di sotto? Ma la salita è impervia, il traliccio non ha scale ed è pure ricoperto da edera che rende difficoltosa l’eventuale scalata per una donna esile come Viviana.

Il corpo presumibilmente di Gioele rinvenuto stamane, era a 200 metri dall’autostrada, in un fosso, a poca distanza dal luogo ove il corpo di Viviana è stato ritrovato. Perché, ci si chiede ora, non è stato rinvenuto prima?

La zona nella quale sono state fatte le ricerche è immensa e molto impervia, l’area nella quale è stato rinvenuto il “busto irriconoscibile di un bambino” è stata vietata alla folla di volontari, curiosi e giornalisti; sul posto sono intervenuti anche Daniele Mondello, padre del bambino, che ha ringraziato tutti, senza proferir altra parola e che esclude l’ipotesi dell’omicidio-suicidio ma anche dell’aggressione da parte dei cani randagi, e sua sorella, Mariella: è stata proprio la zia del piccolo a dare la tragica notizia, l’epilogo che mai avremmo voluto sentire di una tragedia che ha ancora molto da rivelare.