Lo ha detto la granconsigliera PLR Natalia Ferrara dibattendo con Fonio (PPD), Censi (Lega) e Corti (PS) sotto la conduzione di Gianni Righinetti. La vendetta è verosimilmente attribuita al presidente Fiorenzo Dadò, che è stato a lungo sulla graticola per la famigerata “cena di Bormio” e ne aveva sofferto parecchio (a nostro personale avviso la faccenda era stata gonfiata oltre ogni ragionevole limite).

Come disse Berlusconi (scusate se mi permetto di citare l’Innominabile) “non si può sempre prenderle, ogni tanto bisogna pur darle”.

Sulla CPI non posso che ribadire la mia (pur opinabile) valutazione. I socialisti erano in grave difficoltà e sono stati salvati dal PLR. Punta di diamante dell’operazione? Natalia.

La quale in queste settimane è onnipresente (io mi salvo, ma solo in parte, poiché non ho la televisione). È in corsa per l’ambita presidenza del Partito liberale, dopo avere – bisogna pur dirlo – mancato a più riprese gli obiettivi più importanti (diciamo dal giugno 2014 in poi).

A mio avviso la sua elezione provocherebbe al PLR forti perdite sulla destra – anche se ci sono quelli che, scioccamente, dicono “lì non c’è più niente da perdere” – che dovrebbero essere compensate a sinistra (ciò che appare altamente aleatorio).

In tale evenienza si profilerebbe a sinistra un “conglomerato” rossoverde-radicale, una forza politica assolutamente temibile, probabilmente più forte di una destra pur “riorganizzata”.

È possibile che la vecchia configurazione fondata sui partiti storici stia per essere superata, siamo in una fase di transizione. Dopo tutto la Lega non è affatto un partito storico.

Addendum. Come si sarà notato, da tempo Ticinolive, pur non sostenendola, le fa una bella propaganda.

Addendum 2. Accendo la radio alle 11.58. Lei è lì.