Il presidente dell’Assemblea generale dell’ONU, l’ex consigliere federale Joseph Deiss, è intervenuto stamane a Berna davanti alle Camere riunite in seduta comune, auspicando una Svizzera più presente nel mondo, capace di far sentire la propria opinione e partecipe alle decisioni internazionali.

Deiss nel suo discorso ha voluto soffermarsi sull’esito delle  recenti votazioni popolari, in particolare sui minareti e al rimpatrio dei criminali stranieri avvertendo i cittadini elvetici di non dimenticare mai le libertà e i diritti fondamentali di ognuno, la solidarietà e la generosità di cui la Svizzera si era fatta campione nel recente passato “.

L’ex capo delle diplomazia elvetica ha sollecitato la Svizzera a non limitarsi al ruolo di semplice osservatrice, ma ad essere presente e attiva sul piano internazionale, esprimendo le proprie opinioni. “Un paese che governa ripiegandosi su se stesso e a colpi di moratorie, rinuncia a forgiare il proprio destino”, ha detto.

Dopo quasi cento giorni passati a presiedere l’Assemblea ONU, Deiss ha rilevato che alle Nazioni Unite, in particolare a New York, la Svizzera dispone di “un credito impressionante”, che le deriva dalla sua “autorità morale, più che dalla sua ricchezza e dalla potenza economica”.