“Il gran numero di massi bizzarramente disposti, l’altezza raggiunta dai loro lunghi, grigi, muscosi contorni, che si levano dal fango nero in cui affondano le radici e infine il silenzio assoluto che li circonda, tutto sconvolge l’immaginazione e colma l’animo di una venerazione malinconica per questi antichi testimoni di tempi assai remoti”
(Chevalier de Fréminville, 1829)


Carnac, in Bretagna. Una cittadina sorta nelle terre brumose anticamente abitate dal popolo celtico e che rientra nella lista dei luoghi più misteriosi ed affascinanti d’Europa. Un mistero dovuto alle migliaia di menhir che la circondano e che pongono Carnac allo stesso livello del sito megalitico di Stonehenge, in Inghilterra.
Rispetto a Stonehenge i menhir di Carnac sarebbero più antichi. Non vi è una datazione precisa ma si ritiene che potrebbero risalire ad un periodo posto fra il 5000 e il 3000 a.C., mentre il sito megalitico di Stonehenge viene fatto risalire al 3000-2500 a.C.

Attorno a Carnac, lungo un territorio di una quindicina di chilometri, i menhir sono disposti in quattro allineamenti principali. La loro altezza va dal mezzo metro ai quattro metri, mentre il peso può raggiungere le 50 tonnellate. Alcuni mostrano ancora i segni di antiche incisioni, altri sono lisci, segno che erano stati piantati nel terreno così come erano stati raccolti, in luoghi che ancora oggi non sono stati identificati.
Seppur con il passare del tempo, in alcuni punti erba e arbusti nascondo progressivamente la base dei megaliti, il “sopravvento” della natura non riesce a far apparire meno maestosa quest’opera di uomini antichi. Chi attraversa le interminabili file di menhir percepisce l’atmosfera irreale e magica che aleggia in quei luoghi.

Le teorie più disparate si sono moltiplicate negli anni per spiegare come e perché tanti menhir siano stati eretti a Carnac. Un fenomeno naturale dell’antichità, monumenti alla memoria di guerrieri morti in battaglia, vestigia di un accampamento romano.
Nel passato non mancavano le leggende. Una di esse narra che San Cornelio, un papa bretone scacciato da Roma, avesse trasformato in menhir il contingente di soldati romani mandati a sottomettere la popolazione in quella regione della Bretagna.

Nel 19esimo secolo erano apparse teorie secondo le quali Carnac era un gigantesco osservatorio astronomico associato a culti solari e lunari. Gli studi eseguiti hanno in effetti permesso di scoprire la corrispondenza degli allineamenti dei menhir con la posizione del sole nei giorni dei solstizi e con la posizione della luna al suo sorgere e al suo tramonto, forse per prevederne le eclissi.