Superare la soglia del 30% di voti e rafforzare la propria presenza al Consiglio degli Stati: sono questi gli obiettivi dell’Unione democratica di centro per le elezioni federali di ottobre. Secondo il presidente Toni Brunner, solo l’UDC può impedire alla Camera dei cantoni di spostare il baricentro “sempre più a sinistra e in direzione dell’Unione europea”.
“Un tempo bastione borghese della stabilità”, il Consiglio degli Stati è diventato “troppo filoeuropeo” e sempre meno patriottico durante gli ultimi anni, ha denunciato il presidente dell’UDC ai delegati del partito riuniti oggi in assemblea a Emmenbrücke, nel canton Lucerna. I democentristi intendono dunque presentare candidati agli Stati in tutti i cantoni.
Il partito dispone attualmente di soli sei senatori su 46 agli Stati. Primo banco di prova sarà il prossimo 13 febbraio, quando si svolgerà l’elezione suppletiva bernese che designerà il successore di Simonetta Sommaruga alla Camera dei cantoni. “Coloro che non vogliono aderire all’UE votano Adrian Amstutz”, ha dichiarato Brunner. Il consigliere nazionale bernese sarà opposto ad Ursula Wyss (PS) e a Christa Markwalder (PLR).
La settimana scorsa, il presidente dell’UDC aveva proposto la candidatura di Christoph Blocher al Consiglio degli Stati per il canton Zurigo. L’ex consigliere federale dovrebbe decidere probabilmente soltanto in primavera.
Oggi Toni Brunner ha pure evocato il disavanzo della Banca nazionale svizzera “che condurrà ad aumenti massicci delle imposte”. Il Consiglio federale e gli altri partiti sembrano invece essere maggiormente preoccupati degli altri Stati anziché del proprio popolo, ha affermato. L’UDC “si batte oggi da sola” contro il centro e la sinistra.
Il discorso di Brunner si è concluso con la riapparizione a sorpresa del caprone “Zottel”, la mascotte dell’UDC durante le elezioni federali del 2007. La presenza dell’animale ha suscitato entusiasmo e scroscianti applausi da parte dei delegati.