La temperatura terrestre del 2010 ha superato quella del 2005 e del 1998 considerati come gli anni più caldi dal 1880 ad oggi. Lo ha comunicato il Goddard Institute for Space Studies della Nasa, l’ente aerospaziale statunitense.

“Se le condizioni attuali continueranno a rimanere tali, se nell’atmosfera non calerà l’immissione di anidride carbonica, il 2010 conserverà per ben poco tempo il suo record – ha detto lo scienziato della Nasa James Hansen.
Secondo Hansen la situazione emersa deve far particolarmente riflettere in quanto la seconda parte del 2010 è stata caratterizzata dal fenomeno climatico detto “La Nina”, che raffredda la superficie di una grande parte dell’Oceano Pacifico e che poi si riflette su tutto il pianeta.
“Se si epurano i dati della Nina e del Nino che l’ha preceduta si scopre che l’ultima decade si è riscaldata ad una velocità superiore rispetto alle due decadi precedenti – ha spiegato Hansen.

Hansen sottolinea come i due inverni particolarmente freddi che hanno interessato il nord del pianeta non devono trarre in inganno. L’aumento della temperatura terrestre non si ferma e il freddo ne è una conseguenza. Al Polo Nord infatti, dove le temperature crescono velocemente, si sono create delle situazioni meteorologiche anomale, create dalla diminuzione dei ghiacci e che venti freddi spingono verso sud.