Negli Stati Uniti è definitivamente passato il tempo in cui gli immigrati davano una connotazione inglese al loro nome per favorire la propria integrazione. Chi arriva oggi in America preferisce mostrare chiaramente la propria origine piuttosto che tenerla nascosta.

Per molti immigrati del 19esimo e del 20esimo secolo, cambiare identità al loro arrivo negli Stati Uniti era un rito di passaggio inevitabile.
Un esempio su tutti, quello del fabbricante di pianoforti tedesco Charles Steinweg (nella foto), che nel 1850 aveva deciso di cambiare il cognome in Steinway, anche perchè a quei tempi gli strumenti di fabbricazione inglese avevano un’ottima reputazione.
Il ragionamento di questi immigranti era semplice : adottare un nome americanizzato per facilitare l’integrazione, per evitare di farsi notare e per sfuggire alla discriminazione razziale. Alcuni, come Steinweg/Steinway, ritenevano anche che per i loro affari fosse meglio adottare una nuova identità.

Oggi, con una tendenza progressiva questa pratica va scomparendo, salvo qualche eccezione (poche, a dire il vero). Il cambiamento di tendenza era iniziato negli anni 1970 e 1980, quando l’immigrazione negli Stati Uniti aveva visto un picco verso l’alto e quando il movimento dei diritti civili aveva iniziato a rilevare l’importanza di una società americana tollerante e dichiaratamente multi-culturale.

(Fonte : The New York Times)